Un uomo è stato condannato a morte dopo essere stato ritenuto l’assassino di un compagno di università brutalmente accoltellato in Egitto. Il tribunale si è appellato ai parlamentari egiziani affinché l’esecuzione fosse trasmessa in diretta televisiva con l’intento di “dissuadere le persone dal commettere un crimine similitudine”.
Nella lettera, il tribunale scrive: «La trasmissione, anche se solo in parte dell’avvio del procedimento, potrebbe raggiungere l’obiettivo della dissuasione, che non è stato raggiunto trasmettendo solo la sentenza stessa».
Il 20 giugno, Adel Ahmed Abd El-Moneim ha ucciso Naira Ashraf mentre scendeva da un autobus fuori dall’Università di Mansoura, nel nord dell’Egitto. L’assassino ha colpito con pugni alla testa e poi l’ha accoltellata l’amore. Il giudice Bahaeldin Al Merri ha dichiarato, nell’emettere la sentenza: “La corte afferma che non trovare la capacità di avere pietà per qualcuno che non è stato misericordioso lui stesso. Forse la sua morte può più bene agli altri come esempio”. Il team legale di Adel si sta ora muovendo per fermare la sentenza capitale.