Il drammatico omicidio di Giulia Tramontano: La confessione scioccante del fidanzato



Giulia Tramontano è stata vittima di un omicidio che ha scosso l’opinione pubblica. Il suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, un 29enne barman dell’Armani Bamboo a via Montenapoleone a Milano, ha fatto una confessione scioccante dal carcere, rivelando i dettagli spaventosi di quanto accaduto. In questa tragica storia, le sue parole hanno lasciato tutti senza parole.



Omicidio di Giulia Tramontano: Una confessione sconvolgente

Alessandro Impagnatiello ha confessato di essere il responsabile dell’omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno. In uno sconvolgente interrogatorio con il pm e i carabinieri, ha raccontato gli ultimi momenti di vita della sua fidanzata incinta di 7 mesi. L’uomo è crollato emotivamente di fronte agli inquirenti, rivelando persino la precisa ubicazione del cadavere. Il corpo di Giulia è stato successivamente rinvenuto a poche centinaia di metri dall’appartamento che condivideva con Alessandro.

La dinamica dell’omicidio secondo la confessione di Alessandro

Durante l’interrogatorio, Alessandro ha descritto dettagliatamente gli avvenimenti che hanno portato alla morte di Giulia. Ha affermato che dopo aver mangiato una piadina, Giulia si era recata in cucina per preparare la cena e stava tagliando dei pomodori, mentre lui si trovava in sala. È a questo punto che Giulia avrebbe riaperto una discussione, dichiarando che la sua vita era diventata insopportabile e che non riusciva più a sopportare la situazione. Secondo Alessandro, Giulia ha cercato di difendersi in modo debole mentre lui la colpiva senza urlare.

L’uomo ha poi rivelato un episodio in cui Giulia si era ferita involontariamente al braccio con un coltello da cucina, prima dell’accoltellamento fatale. Questo episodio avrebbe scatenato la “scintilla” che ha portato Alessandro a colpirla ripetutamente al collo, causandone la morte.

La confessione di Alessandro: Senza premeditazione

Alessandro ha ammesso di aver inflitto a Giulia tre o quattro colpi al collo, dopo che lei stessa si era già ferita in quella stessa zona. Ha rivelato che agì così per evitare che soffrisse ulteriormente. Il giudice ha affermato che l’azione omicidiaria non sembra essere stata caratterizzata da particolare premeditazione, considerando l’arma utilizzata e il numero e la gravità dei colpi inflitti.

Nel provvedimento che ha convalidato il fermo di Alessandro e disposto la custodia cautelare, il gip Angela Minerva ha sottolineato che l’uomo ha agito senza un reale motivo, essendo stressato dalla situazione che si era venuta a creare. Alessandro ha menzionato la gestione delle due ragazze e il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza come fonti di stress.



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