La cronista analizza il Bari in trasmissione, fioccano insulti sul web: «Faresti meglio a spolverare, torna tra i fornelli».



Maria Stefania Di Michele, giornalista sportiva di Telesveva, è stata oggetto di commenti sessisti a seguito della sua partecipazione al programma «Chiacchiere da Bari». Durante la trasmissione, Di Michele ha discusso le difficoltà del Bari in Serie B, attribuendo una parte di responsabilità alla piazza e ai tifosi per non aver espresso critiche costruttive in tempo. Nonostante abbia riconosciuto il supporto costante del tifo organizzato, le sue parole hanno scatenato una serie di insulti online.



Dopo la messa in onda del segmento, un video su Instagram ha evidenziato il suo intervento, il che ha precipitato una valanga di commenti negativi sulla stessa piattaforma. Frasi come «Tornatene nelle fogne e non lucrare sulla nostra passione», e altri insulti personali e degradanti, hanno infestato il post, mostrando un lato oscuro del fandom calcistico.

Di Michele ha risposto agli attacchi con dignità e fermezza attraverso i suoi canali social, sottolineando come la critica costruttiva sia essenziale per il miglioramento del team e come, spesso, le vere questioni vengano ignorate. La giornalista ha espresso compassione per gli autori degli insulti, augurando che possano educare le future generazioni in modo più rispettoso e inclusivo.

Questo incidente solleva questioni importanti sul sessismo nel giornalismo sportivo e sulla libertà di espressione senza paura di ritorsioni. Mentre la società sportiva e i supporter riflettono sul loro ruolo nel creare un ambiente più sano e rispettoso, è fondamentale che si affrontino con decisione comportamenti così regressivi e dannosi. La storia di Di Michele riecheggia un appello più ampio per una maggiore sensibilizzazione e rispetto reciproco nel dibattito sportivo e oltre.



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