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La storia di Alberto Rizzotto, l’autista del pullman di Mestre: cosa è successo davvero?



Nella tragica vicenda del pullman precipitato a Mestre, una delle vittime è stata l’autista del veicolo. Si chiamava Alberto Rizzotto, aveva 40 anni ed era originario di Tezze di Piave, nella provincia di Treviso. Alberto lavorava come dipendente per la Martini Bus srl, che aveva noleggiato il bus alla società “La Linea” per il trasporto dei turisti diretti al campeggio a Venezia. Un destino tragico si è abbattuto su di lui quando il pullman ha sfondato il guard rail e è precipitato nella sottostante ferrovia.



Un Autista Esperto

Alberto Rizzotto era un autista esperto con almeno 6-7 anni di esperienza nella guida di autobus. Nonostante la giovane età, era ben preparato per gestire il veicolo in situazioni complesse. Secondo le prime testimonianze, il pullman non stava viaggiando ad alta velocità; aveva colpito il guard rail due volte prima di precipitare. Nel suo ultimo post su Facebook, l’autista aveva scritto “Shuttle to Venice” (navetta per Venezia).

Il Ricordo dei Colleghi

I suoi colleghi lo ricordano come un autista molto esperto, che aveva dedicato sette anni alla sua professione. Sul web, numerosi messaggi commemorativi appaiono in memoria di Alberto. Si riconosceva la sua passione per il lavoro e il desiderio di portare gli altri nella sua navetta per eventi speciali, come una festa di classe.

Possibili Cause dell’Incidente

Al momento dell’incidente, Alberto aveva appena prelevato i turisti nel centro storico e li stava riportando al campeggio a Marghera. Nonostante il tragico incidente, sembra che non ci siano segni di sonnolenza. L’autobus era nuovissimo, e Alberto era un autista competente, come confermato dall’amministratore delegato de La Linea, Massimo Fiorese.

Un video dell’incidente sembra suggerire la possibilità di un malore: il pullman rallenta e si ferma quasi completamente prima di sfondare il guard rail. La morte di Alberto ha lasciato un vuoto profondo tra coloro che lo conoscevano, dimostrando l’importanza di ricordare e onorare la sua memoria.



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