L’ereditiera 73enne Fiorenza Rancilio deceduta nel su appartamento: “aveva il cranio fracassato e la porta era chiusa dall’interno”



Una tragica scoperta ha scosso Milano nel primo pomeriggio di mercoledì 13 dicembre: Fiorenza Rancilio, ereditiera della famosa azienda “Rancilio” specializzata in macchine da caffè professionali, è stata trovata morta nel suo attico. Le circostanze della sua morte sono misteriose e inquietanti, con il cranio visibilmente fracassato, il che suggerisce la possibilità di un omicidio.

La Morte di Fiorenza Rancilio: Il Cranio Fracassato Sospetto

Fiorenza Rancilio, una donna di 73 anni, è stata scoperta senza vita nel suo attico a Milano. La notizia ha immediatamente richiamato l’attenzione delle autorità. Sul luogo del tragico evento sono giunti i carabinieri della Compagnia Milano Duomo, i quali hanno notato una vistosa e profonda ferita al cranio della vittima, evidentemente causata da un oggetto contundente. Questo dettaglio ha sollevato sospetti di un possibile omicidio.



Il Figlio Coinvolto nella Scena del Crimine

Una circostanza ulteriormente inquietante è stata la presenza del figlio di Fiorenza, un uomo di 36 anni, nell’attico al momento della scoperta. Inizialmente, la custode del palazzo non è riuscita ad entrare nell’appartamento poiché la porta era chiusa dall’interno. Solo dopo alcuni minuti il figlio della vittima ha aperto la porta. Questa vicinanza alla scena del crimine ha portato gli inquirenti ad interrogare il figlio, la cui posizione è attualmente oggetto di approfondite indagini.

La Storia della Famiglia Rancilio

La famiglia Rancilio è famosa per la produzione di macchine del caffè e per le ingenti fortune accumulate nel settore. Nel 1978, la famiglia divenne tristemente nota a causa del rapimento di Augusto Rancilio, fratello di Fiorenza, scomparsa all’età di 73 anni. La donna era anche presidente della fondazione a cui suo fratello aveva dato il nome. L’azienda Rancilio Group, leader nella produzione di macchine per il caffè, è stata fondata a Parabiago nel 1986 da Roberto Roncilio e conta attualmente circa 270 dipendenti, con un fatturato di 74 milioni di euro nel 2022. La famiglia Rancilio ha quindi una storia ricca, ma questa tragica morte getta un’ombra di mistero sul loro passato e sul futuro dell’azienda.



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