Il ricordo di Silvio Berlusconi e le accuse che persistono
Silvio Berlusconi, l’imprenditore e politico italiano, fondatore e leader di Forza Italia, non smette di far parlare di sé anche a un mese dalla sua morte avvenuta il 12 giugno 2023 a causa di una leucemia. Dopo i funerali di Stato e gli omaggi provenienti da diverse sfere della società, il testamento ufficiale di Silvio Berlusconi è stato aperto, rivelando le sue volontà in merito all’eredità. Tra gli eredi figurava anche Marcello Dell’Utri, un fidato amico di Silvio Berlusconi, recentemente al centro delle cronache per un’indagine che coinvolge le stragi di Cosa Nostra del 1993.
La denuncia di Marina Berlusconi contro la persecuzione persistente
Marina Berlusconi è intervenuta in difesa del padre tramite una lettera inviata al Giornale. Ha espresso il suo sostegno sia per Silvio Berlusconi che per Marcello Dell’Utri, entrambi oggetto di indagini in relazione alle stragi del 1993. Nel mese di luglio, Marcello Dell’Utri è stato perquisito su mandato dei procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli e del pm Lorenzo Gestri. Marina Berlusconi ha criticato apertamente la Procura di Firenze per le accuse “deliranti” di mafiosità rivolte a suo padre anche dopo la sua morte.
La lotta per la memoria di Silvio Berlusconi
Marina Berlusconi ha espresso il suo disappunto nel constatare che, un mese dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, la Procura di Firenze abbia ripreso la caccia all’ex presidente del consiglio italiano. Ha respinto fermamente l’accusa del coinvolgimento di suo padre nell’ordine di scatenare morte e distruzione per favorire la sua ascesa politica nel 1994. Marina Berlusconi ha denunciato la persecuzione che suo padre ha subito, affermando che questa continua persino dopo la sua morte. Ha sottolineato che spetta alla politica e alle istituzioni affrontare tali problemi in modo rispettoso dei principi costituzionali.
La testimonianza di Marina Berlusconi e le critiche alla giustizia
Marina Berlusconi ha sentito la necessità di testimoniare e denunciare la persecuzione di cui suo padre è stato vittima, anche oltre la sua morte. Ha evidenziato le aberrazioni e le patologie presenti nel sistema giudiziario che consentono questa continua persecuzione. Ha sottolineato che il conflitto tra magistratura e politica nel paese è ancora vivo e violento. Marina Berlusconi ha concluso la sua lettera affermando che la memoria di suo padre è oggetto di damnatio memoriae, una volontà di cancellarlo dalla storia. Ha sollecitato un’attenzione più adeguata da parte delle istituzioni e della politica per affrontare in modo serio tali problemi gravi.