La Corte di Appello dell’Aquila ha concluso un’udienza documentale riguardante il ricorso presentato dai legali della famiglia Trevallion, che vive nel bosco di Palmoli. Il ricorso è stato presentato contro la decisione del Tribunale per i Minorenni che ha disposto la sospensione della potestà genitoriale di Nathan e Catherine e l’allontanamento dei loro tre figli minori, ora collocati in un centro protetto. Al termine dell’udienza, il collegio giudicante ha deciso di riservarsi la pronuncia, senza fornire ulteriori dettagli ai legali.
Secondo fonti giudiziarie, i legali della famiglia hanno tempo fino alla mezzanotte di oggi, martedì 16 dicembre, per presentare eventuali memorie difensive. La Corte d’Appello ha un termine di 60 giorni per adottare un provvedimento, il che significa che la scadenza per una decisione finale sarà il 27 gennaio.
Questo caso si intreccia con un altro procedimento in corso presso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, relativo a un’udienza di comparizione avvenuta il 4 dicembre. Anche in quella occasione, i giudici si erano riservati di decidere, lasciando in sospeso la situazione della famiglia.
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha dichiarato all’Ansa che non ci sono state novità riguardo alle lezioni domiciliari impartite dalla maestra locale e ha confermato che “non c’è ancora alcun contatto né con la famiglia né con gli avvocati.” Riguardo al progetto di ampliamento e adeguamento del casolare nel bosco, il sindaco ha aggiunto che “non è stato ancora depositato nulla in Comune.” Il geometra Simone Agostino, che si era offerto di occuparsi del progetto per rendere l’abitazione più adatta ai bambini, ha confermato di non aver ricevuto aggiornamenti da Nathan Trevallion.
In vista delle festività natalizie, Masciulli ha espresso il suo desiderio che questa famiglia possa vivere un Natale sereno: “Mi auguro sia un Natale di pace e gioia per questa famiglia che non ha fatto nulla di male, voleva solo vivere in libertà.”
Nel contesto legale, i legali della famiglia hanno sottolineato che un aspetto fondamentale previsto dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, ovvero l’ascolto dei minori, è stato completamente ignorato nella gestione della vicenda. “Nella vicenda è venuto completamente meno un passaggio ritenuto fondamentale,” hanno affermato gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas. Hanno inviato una nota alla Corte d’Appello, evidenziando che due dei tre fratelli erano stati ascoltati solo quindici giorni prima dell’ordinanza del 13 novembre e hanno escluso il pericolo di “deprivazione e isolamento”.
I legali hanno anche fatto notare che i minori si sono dichiarati soddisfatti della loro vita nella casa in pietra, affermando di avere tutto ciò di cui hanno bisogno, come luce, acqua calda e stufe a legna. Durante l’anno di osservazione della loro vita nella casa, gli incontri con gli assistenti sociali sono stati descritti come marginali e non sufficienti a garantire un confronto produttivo, complicato anche dalle difficoltà linguistiche. Inoltre, i legali hanno affermato che non è stato nominato alcun mediatore familiare.
La situazione della famiglia Trevallion ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla protezione dei diritti dei minori e sul rispetto delle normative vigenti. La comunità di Palmoli e le autorità locali seguono con interesse gli sviluppi del caso, sperando in una risoluzione che possa garantire il benessere dei bambini coinvolti.



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