Omicidio Saman Abbas: Mentre gli imputati si accusano a vicenda, il padre è in carcere in Pakistan, la madre ancora latitante


Il processo per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Saman Abbas, una giovane di 18 anni di origine pakistana, è in corso a Reggio Emilia. Saman è scomparsa nel 2021 a Novellara e il suo corpo è stato trovato seppellito in un casolare abbandonato vicino al luogo della sparizione.


Attualmente, tre dei cinque parenti sotto accusa sono presenti in aula: lo zio Danish Hasnain, indicato come l’esecutore materiale del delitto dal fratello della vittima, e i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz. Questi ultimi si accusano a vicenda, mentre i genitori della giovane, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono ancora latitanti.

Gli inquirenti ritengono che l’omicidio di Saman sia stato pianificato all’interno della famiglia, in seguito al suo rifiuto di un matrimonio combinato. Tuttavia, i parenti sotto accusa negano questa ricostruzione, scambiandosi reciproche accuse senza alcuna soluzione di continuità.

Shabbar Abbas è stato arrestato nel Punjab, ma la sua estradizione in Italia è incerta a causa dei frequenti rinvii dell’udienza presso il giudice di Islamabad, che dovrà decidere sul suo caso. L’uomo nega ogni addebito e attraverso il suo avvocato ha espresso la propria innocenza, accusando lo Stato italiano di aver trasformato la morte della figlia in un omicidio d’onore e di aver accusato l’intera famiglia per creare uno scontro verso l’Islam e i musulmani.

Anche gli altri tre imputati, Danish Hasnain e i cugini di Saman, negano ogni coinvolgimento nel delitto. Tuttavia, la verità sulla morte della giovane rimane ancora avvolta nel mistero e la ricerca della verità continua.

Novellara avrebbe fornito indizi decisivi nell’indagine, portando gli inquirenti alla scoperta del corpo sepoltura. Tuttavia, Hasnain sostiene di non essere colpevole dell’omicidio di Saman, accusando il padre della giovane invece. Il corpo è stato trovato nascosto sotto un antico edificio abbandonato a 700 metri dall’ultimo luogo di avvistamento di Saman, e la sua identificazione è stata possibile grazie a una singolare caratteristica dentale. La procura ritiene che i parenti siano gli assassini, agendo in un accordo criminale per punire Saman per la sua ribellione contro un matrimonio forzato in Pakistan.


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