Prima di andare via: Una riflessione toccante sulla vita e sulla morte – Recensione



Nella vita, è importante mantenere un atteggiamento tollerante e continuare a porci domande. Anche se potrebbe sembrare solo l’ennesimo film lacrimoso per adolescenti, Prima di andare via, diretto da Massimo Cappelli e disponibile in streaming su Prime Video a partire dal 26 maggio, merita una pausa per valutarlo obiettivamente. Dedichiamoci a questa recensione per scoprire se il film riesce a rispettare le sue promesse, almeno in parte.



Un messaggio per il pubblico giovane

Prima di andare via, prodotto da Lime film e distribuito da Adler Entertainment e Amazon Prime Video, è uno sforzo cinematografico che mira a comunicare un messaggio, rivolgendosi principalmente a un pubblico molto giovane. Non possiamo essere sicuri se il messaggio raggiunga davvero il suo scopo, ma la presenza del pubblico giovane potrebbe contribuire a far sì che Prima di andare via entri nella Top Ten di Prime Video.

La trama: Semplice ma coinvolgente

La storia ruota attorno a Luca, un giovane che ha deciso di trasferirsi a Tarquinia, dove studia e lavora duramente. Con la morte della madre e un rapporto teso con il padre, Luca rifiuta di accettare il suo sostegno finanziario. La sua vita si complica ulteriormente a causa del coinquilino, Sam, che diventa una presenza complicata. Nonostante tutto, i due hanno un legame simile a quello tra fratelli. Un giorno, durante una consegna in bicicletta, Luca cade e si fa male alla testa. In ospedale, la terribile notizia: gli viene diagnosticato un cancro cerebrale inoperabile.

Luca è naturalmente disperato. Incontra Giulia, anch’essa malata, che lo invita a partecipare a un gruppo di supporto per pazienti terminali. Inizialmente, Luca esita a parlare della sua malattia, ma alla fine decide di unirsi al gruppo. Ciò che lo convince è la volontà di Giulia di vivere, sorridere e ballare nonostante tutto. Tuttavia, un colpo di scena taciuto da Sam mette in pericolo questa nuova relazione e sembra destinato a distruggerla.

Recensione: Un film che mantiene le promesse, ma con alcune pecche

Partiamo dal fatto che Prima di andare via sembra un film sincero. La trama affronta argomenti delicati, considerando che si tratta di giovani in fase terminale, ed è inevitabilmente toccante. Tuttavia, a volte, il film riesce a sospendere l’atmosfera lacrimosa, concedendo spazio e respiro alla storia. Il personaggio di Sam rappresenta il nodo dell’inganno e provoca danni irreparabili. Tuttavia, la recitazione zoppica e la trama così come i personaggi stessi non risultano del tutto convincenti. Ci si chiede quale sia la necessità di un altro film drammatico sentimentale incentrato su giovani morenti che vivono il loro ultimo amore. Il fatto che le cose non siano esattamente come sembrano non basta a rendere Prima di andare via nuovo e interessante. In effetti, l’idea che la prospettiva della morte, accompagnata dall’incontro con una giovane ragazza altrettanto malata ma più allegra, sia ciò che fa comprendere a Luca il senso della vita risulta un po’ irritante. Bisogna ammettere, però, che il film rispetta le premesse. Qualcuno, leggendo la trama, potrebbe aver sperato in un’opera di avanguardia?

Un finale amaro ma realistico

Senza rivelare troppi dettagli, uno dei punti a favore del film è la sua plausibilità e la scelta fatta da Giulia. Il finale è amaro, ma riflette la realtà. Può sembrare ingiusto se ci si aspetta un lieto fine strappalacrime, ma è comprensibile. Il messaggio del film sembra essere che la vita è estremamente complicata e non possiamo decidere come gli altri dovrebbero viverla. Dobbiamo affrontare tutto con empatia e apertura. E tutto considerato, non è affatto male. Da notare, però, che se il film si propone di ritrarre la vita di provincia di due giovani, uno ricco e malato e l’altro sfortunato e malato, avrebbe dovuto curare di più i dettagli. Ad esempio, la scena con i rider, tutti bianchi e locali, sembra fuori luogo. Un aspetto da migliorare.

Il cast: Interpretazioni altalenanti

Riccardo Maria Manera interpreta Luca Rossi, uno studente rigido e orgoglioso che si lascia andare solo dopo aver scoperto di essere malato terminale. Jenny De Nucci è Giulia, una ragazza che decide di affrontare la sua malattia con un sorriso, insegnando a Luca il valore della vita. Nel cast figurano anche Marina Suma, Mirko Frezza, Loris Loddi e Emanuele Turetta nel ruolo di Sam.

Voto finale: 5.5/10

In conclusione, Prima di andare via è un film che, nonostante alcune carenze nella recitazione, nella trama e nei personaggi, riesce a rispettare le sue promesse, pur non offrendo nulla di veramente nuovo e innovativo. Il suo finale amaro, ma realistico, rappresenta un punto di forza, anche se potrebbe deludere coloro che sperano in un lieto fine. Il messaggio sulle complessità della vita e sull’importanza dell’empatia è comunque apprezzabile. Tuttavia, alcune sviste nella rappresentazione della vita provinciale dei protagonisti potrebbero essere migliorate. Complessivamente, Prima di andare via merita un voto di 5.5 su 10.



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