Quota 103, il grande flop in arrivo: solo 5 mila uscite?



I recenti tagli alle pensioni proposti dal governo Meloni hanno scatenato preoccupazioni tra i dipendenti pubblici. La nuova Quota 103, che restringe ulteriormente le opzioni di pensionamento anticipato rispetto alla legge Fornero, sembra non andare giù bene. Questa stretta sulle pensioni è oggetto di critiche da parte delle sigle sindacali. Le nuove regole entreranno in vigore dal prossimo anno, ma già ora si manifestano le prime conseguenze negative.



Il Naufragio della Nuova Quota 103

L’impatto più evidente delle nuove normative sulle pensioni si fa sentire tra i medici del servizio pubblico. Entro la fine dell’anno, si prevede un’ulteriore “emorragia” di professionisti sanitari, con almeno 2.000 medici che potrebbero abbandonare il Servizio sanitario nazionale prima che le nuove regole colpiscano le loro future pensioni. Altri 4.000 medici potrebbero seguirli nel 2024, a mano a mano che acquisiscono i requisiti previsti (67 anni di età e 42 anni e 10 mesi di contributi).

Il segretario del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, ha dichiarato che coloro che possono farlo presenteranno domanda entro 10 giorni per evitare riduzioni delle loro pensioni. Questi tagli si riverseranno su dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995. Questi lavoratori andranno in pensione nei prossimi vent’anni con significative decurtazioni, che saranno particolarmente penalizzanti per coloro con pochi anni di anzianità nel sistema retributivo. Ad esempio, con mille euro di retribuzione pensionabile e un solo anno di anzianità, la quota di pensione passerà da 244,56 a 25 euro, mentre con 14 anni, scenderà da 362,73 a 350 euro.

La Nuova Quota 103 e i Suoi Risvolti

Il taglio sull’assegno pensionistico raggiunge il 17,2%, con perdite potenziali che vanno da 51.000 euro a 111.231 euro, a seconda del reddito annuale. Le restrizioni imposte dalla Quota 103, se da un lato hanno evitato una Quota 104 ancora più dura, dall’altro hanno reso la misura meno allettante: l’assegno pensionistico sarà calcolato completamente in base al metodo contributivo, e sono stati imposti tetti massimi. Inoltre, la finestra di tempo per il primo pagamento è stata allungata, passando da 3 a 7 mesi per i lavoratori privati e da 6 a 9 mesi per quelli pubblici.

Una Nuova Quota 103 in Declino

Se nel 2023 l’INPS ha accolto 16.000 domande per la Quota 103, i calcoli prevedono che solo 5.000 persone potrebbero optare per la nuova versione nel 2024. La situazione non è migliore per l’Ape sociale e l’Opzione donna, entrambe oggetto di restrizioni che innalzano i requisiti anagrafici. Queste misure subiranno calcoli contributivi e le restrizioni si riverbereranno anche sui giovani, che dovranno attendere fino all’età di 71 anni per poter andare in pensione.



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