“Sono stanca, mi state portando alla morte”. Stupro di Palermo: la giovane vittima esprime la sua disperazione sui social media



La ragazza di 19 anni, vittima dello stupro avvenuto a Palermo nella notte tra il 6 e il 7 luglio, ha affidato a **Instagram** un drammatico messaggio di sfogo e disperazione. In risposta a un commento di un utente che la accusava di essere stata consenziente, la giovane ha espresso la sua stanchezza e la mancanza di forza per lottare.



La lotta interiore della vittima

– “Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così”, ha scritto la ragazza.
– In un altro momento del messaggio, ha aggiunto: “Se riesco a farla finita, porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore”.

Precedenti sfoghi sui social

La giovane aveva già pubblicato un messaggio simile su Instagram in precedenza, esprimendo la stanchezza della sua anima. Inoltre, qualche giorno fa, si era sfogata sui social attaccando chi la accusava di essersi meritata la violenza:

1. “Me ne dovrei fregare, ma non lo dico per me, più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me, e fanno post come me, potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio?”
2. Infine, aveva esortato gli accusatori: “Chiudetevi la boccuccia e continuate a guardarvi le altre tik toker che si aprono le gambe nei video commentandoli col cuoricino e la bava piuttosto che giudicare una ragazza stuprata”.

Questo caso mette in luce l’importanza del sostegno e della comprensione nei confronti delle vittime di violenza e la necessità di evitare giudizi e commenti offensivi che possono aggravare il loro dolore.



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