Terribile storia dall’Egitto: una madre uccide e mangia parte della testa del figlio



La donna, 29 anni, soffre di disturbi mentali e si è allontanata dal padre del bambino da quattro anni.



Questo orribile incidente, avvenuto in Egitto, ci ricorda le conseguenze della violenza estrema. Un bambino di cinque anni è stato ucciso dalla madre, che ha usato un machete per attaccarlo e poi ha cucinato e mangiato parte della sua testa. La donna, di 29 anni, è stata arrestata dalla polizia dopo che lo zio del bambino ha scoperto parti del suo corpo in contenitori di rifiuti nella residenza di famiglia nel villaggio di Abu Shalabi.

Una madre ha commesso un tragico atto di violenza togliendo la vita al figlio e consumandone la testa.

I notiziari locali hanno riferito che la donna di 29 anni, nota solo come Hanaa, ha confessato di aver consumato parte della testa del figlio perché desiderava che restasse con lei. Hanaa, che soffre di una malattia mentale, ha dichiarato che la sua intenzione non era quella di togliere la vita al figlio. Secondo i rapporti della polizia, il bambino è stato colpito quattro volte alla testa con un machete prima di essere ucciso a colpi di coltello. La donna ha poi proceduto a bollire la testa e altre parti del corpo. Durante l’interrogatorio, Hanaa ha mantenuto un atteggiamento privo di emozioni e ha spiegato che il suo movente era vendicarsi dell’ex marito: “Volevo vendicarmi di suo padre ed essere libera. Suo padre continua a venire a casa e cerca di portarmi via tutto”.

Il personale mi ha negato l’accesso a lui.

Il padre di Hanaa e Youssef si sono allontanati per quattro anni. L’uomo ha dichiarato ai media locali che quando ha tentato di ricongiungersi con il figlio, la polizia gli ha sbarrato la strada a causa della situazione conflittuale. La relazione è terminata a causa della decisione di Hanaa di far lasciare all’ex compagno la sua casa e la sua famiglia per vivere nella proprietà del padre, decisione che lui ha rifiutato. Nonostante i suoi sforzi per riconciliarsi con lei, lei rifiutò. Il figlio era l’unico legame che manteneva con lei, incontrandolo regolarmente e fornendogli beni di prima necessità.



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