Controcopertina

Angela Carini, quali eventi hanno avuto luogo nei 45 secondi trascorsi sul ring? Il diretto di Khelif, definito “troppo forte”, le lacrime e la dedica al padre



Angela Carini, visibilmente commossa, si è trovata a cedere davanti a una situazione che l’ha profondamente colpita. Dopo aver atteso con grande intensità questa gara, si è inginocchiata sul ring, consapevole della gravità della sua decisione di non affrontare l’avversaria. “Lascio per la mia famiglia”, ha rivelato, ricordando il padre scomparso poco dopo i Giochi di Tokyo. Nonostante la sua determinazione, ha dovuto affrontare un terribile dolore fisico, descritto come insopportabile fin dai primi colpi scambiati.



Imane Khelif, l’avversaria algerina, è stata oggetto di un ampio dibattito riguardo la sua identità di genere. Khelif è classificata come iper-androgina e intersex, e i test di genere eseguiti su di lei avevano rilevato un livello di testosterone superiore alla media per le donne. Questo ha innescato ulteriori polemiche su come il Comitato Olimpico Internazionale gestisce le questioni di inclusività nello sport.

Carini, pur cercando di non giudicare personalmente Khelif, ha esternato il suo dissenso riguardo a una competizione che considera iniqua. Il suo ritiro ha sollevato un’ondata di solidarietà e sostegno da parte di politici e istituzioni. La premier Meloni e altri esponenti hanno appoggiato la scelta dell’azzurra, sottolineando l’importanza di competere ad armi pari.

La tensione attorno all’evento sportivo ha messo in luce le difficoltà di una disciplina come la boxe nel confrontarsi con questioni di genere e inclusività. Carini, pur desiderando combattere, ha fatto prevalere il suo benessere e la sicurezza, e il suo gesto ha acceso un ampio dibattito su che cosa significhi realmente competere in un ambiente equo.

Il risultato finale ha portato a una situazione paradossale: Khelif avanza ai quarti di finale senza combattere, mentre Carini, nonostante il suo impegno e il duro lavoro svolto fino a quel momento, si trova costretta a ritirarsi. Un episodio che segnerà non solo la carriera della pugile, ma anche il futuro delle competizioni sportive femminili, ampiamente influenzato da questioni di identità di genere e inclusione.



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