Chi è il gruppo Wang Chung, il loro trionfo negli anni ’80 e le loro attività attuali



Formatosi nel 1980, Wang Chung rappresenta un importante esempio di gruppo new wave originario della Gran Bretagna.



Proprio a inizio 1984, la hit “Dance Hall Days”, fresca di pubblicazione, trova un posto di rilievo nelle classifiche. Nonostante il suo argomento potesse sembrare un tantino obsoleto, i ritmi moderni ed innovativi insieme all’attrattiva singolarità, la rendono un vero e proprio successo. Come non menzionare, inoltre, il nome peculiare del gruppo, Wang Chung, dall’indubbia assonanza cinese.

Il pezzo si contraddistingue per la presenza di due differenti video musicali. Nella prima versione, il regista opta per un mix di immagini e filmati d’epoca provenienti dagli anni ’40 e ’50, inclusi alcuni di sua proprietà, con cameo dello stesso nelle vesti di neonato. Intersperse a queste sequenze, ci sono inquadrature del gruppo Wang Chung intento a cantare indossando improbabili maglioncini e a suonare il violino. Il secondo video, più celebre, si svolge in un’ambientazione da sala da ballo, con i Wang Chung nelle fattezze di musicisti. La clip si apre e si conclude con scene in bianco e nero con il protagonista, Jack Hues, all’esterno della sala, per poi diventare a colori una volta che egli entra all’interno.

Proveniente dal Kent in Inghilterra, Jack Hues, la cui vera identità è Jeremy Ryder (dall’ “J’accuse” di Emile Zola), insieme ai suoi Wang Chung, sperimentano un periodo di grande popolarità alquanto singolare. Nonostante siano totalmente inglesi, i loro successi dominano in America più che nella natia Inghilterra. “Dance Hall Days” sperimenta sicuramente la gloria nel Regno Unito, ma negli Stati Uniti conquista il pubblico in maniera impressionante, guadagnando persino un posto nella colonna sonora del film “Vivere e morire a Los Angeles”. A partire da quel momento, i Wang Chung diventano idoli soprattutto nell’America. Raggiungono perfino la nomination per un MTV award, che tuttavia finisce nelle mani di Eurythmics con “Sweet dreams (are made of this)”.



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