Chi sono Giulia e Camilla Salerno, le figlie di Mara Maionchi?



Nel 1976, la rinomata Mara Maionchi unì il suo destino a quello del noto produttore discografico e paroliere Alberto Salerno. Da questa fusione di talenti sono nate due eredi: le figlie Giulia (1977) e Camilla (1981). La famosa figura di X Factor ha inaugurato il suo ruolo di nonna nel 2011 con la venuta al mondo di Nicolò, a cui poi si sono aggiunti Mirtilla nel 2015 e Margherita nel 2018.



Una panoramica sulle discendenti di Mara Maionchi

Mara Maionchi – Crediti: https://www.cdt.ch/

Giulia Salerno è una figura piuttosto discreta. A differenza del resto della sua celebre famiglia, ha una forte predisposizione ad una vita privata lontana dai riflettori. Giulia ha regalato a Mara Maionchi il dono della nonnità per la prima volta nel 2011 con la nascita di Niccolò, e ha rinnovato la gioia nel 2018 con la venuta al mondo di Margherita.

Dopo avere preso la laurea in relazioni pubbliche presso l’Università IULM di Milano, Camilla Salerno si è tuffata nel campo pubblicitario. Dopo un periodo di esperienza, ha aperto una nuova pagina della sua vita lavorando per l’etichetta discografica gestita dai suoi genitori.

Dopo diversi anni nel dinamico settor cinematografico, Camilla Salerno ha seguito un nuovo percorso, entrando nell’etichetta discografica Non ho l’età creata dai suoi genitori, collaborando così strettamente con sua sorella Giulia. Questa avventura musicale ha dato l’ispirazione alla figlia di Mara per innestare una etichetta tutta sua, chiamata Cimice Records, un nome singolare scelto in sinergia con la sorella maggiore.

“Ero in una discussione con mia sorella per decidere il nome più appropriato per la mia nuova etichetta discografica – ha spiegato Camilla – e tra una risata e l’altra ha suggerito ‘Cimice’. Questo nome si riferisce sia all’insetto infastidito, sia al gadget tecnologicamente avanzato utilizzato nell’ambito dellospionaggio, che permette di intraprendere conversazioni segrete e di raccogliere informazioni da tutte le direzioni. Inizialmente è stato un semplice scherzo, ma alla fine ho pensato che fosse un’idea brillante, nonostante la sua semplicità”.



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