Una terribile esplosione ha colpito il deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, causando la morte di cinque lavoratori e lasciando dietro di sé una scia di dolore e sgomento. La deflagrazione, avvenuta ieri, ha coinvolto un gruppo di autotrasportatori e manutentori che si trovavano nei pressi delle cisterne al momento dell’incidente. Le vittime, tutte italiane, erano impegnate nelle loro attività lavorative quando sono state travolte dall’esplosione, che non ha lasciato loro alcuna possibilità di salvezza.
Con il recupero dell’ultimo disperso da parte dei vigili del fuoco nella giornata odierna, il bilancio della tragedia è purtroppo definitivo: cinque morti e circa venti feriti, tra cui due persone ricoverate in gravi condizioni presso il Centro Grandi Ustioni di Cisanello a Pisa. Non ci sono più dispersi, ma il dolore per quanto accaduto è palpabile, e le comunità locali si stringono attorno alle famiglie delle vittime.
Le cinque persone decedute erano lavoratori esperti, con anni di esperienza alle spalle. Tra loro vi erano tre autotrasportatori di cisterne per il trasporto di carburante e due tecnici della squadra di manutenzione provenienti dalla Basilicata. Tutti erano impegnati in un lavoro che li portava a viaggiare lungo tutta l’Italia per garantire la propria sussistenza e quella delle loro famiglie.
La prima vittima identificata è stata Vincenzo Martinelli, 51 anni, originario di Napoli ma residente a Prato da molti anni. Autista di cisterne, Martinelli era una figura conosciuta e stimata nella sua comunità. Lascia due figlie e un ricordo indelebile tra colleghi e amici, che lo descrivono come una persona dedita al lavoro e alla famiglia. Il suo corpo è stato il primo a essere individuato dai soccorritori accorsi sul luogo dell’incidente.
Per le altre quattro vittime non è stato possibile procedere immediatamente con l’identificazione, rendendo necessari gli esami del DNA. Tuttavia, i loro nomi sono già noti. Tra loro vi è Carmelo Corso, 57 anni, anch’egli residente a Prato. Originario di Catania, in Sicilia, si era trasferito in Toscana oltre trent’anni fa, stabilendosi nella frazione di San Giorgio a Colonica. Corso, autotrasportatore come Martinelli, lascia una moglie e due figli. Ieri si trovava al deposito Eni per fare rifornimento al suo camion quando è stato investito dall’esplosione pochi minuti dopo il suo arrivo.
Un’altra vittima è Davide Baronti, 49 anni, toscano d’adozione ma originario della provincia di Novara, in Piemonte. Residente a Bientina, in provincia di Pisa, viveva con la moglie e due figli. Dipendente di una ditta con sede a Campi Bisenzio, era appassionato di tennis e utilizzava i fine settimana per rilassarsi dedicandosi a questo sport. “Stava fuori tutta la settimana e approfittava dei weekend per rilassarsi giocando a tennis. In queste circostanze suonano come frasi retoriche, ma Davide era davvero una persona squisita, ben voluta da tutti e sempre sorridente, gentile disponibile”, hanno raccontato dal tennis club Torretta White di Bientina.
Le altre due vittime facevano parte della squadra di manutenzione arrivata dalla Basilicata al deposito Eni di Calenzano. Si tratta di lavoratori con una lunga esperienza nel settore, impegnati in un’attività essenziale per garantire la sicurezza degli impianti. I loro nomi non sono stati ancora resi pubblici in attesa dell’identificazione ufficiale tramite esami genetici.
L’incidente ha lasciato una ventina di feriti, alcuni dei quali sono stati dimessi dopo le cure necessarie, mentre altri rimangono sotto osservazione. Due persone versano in condizioni critiche presso il Centro Grandi Ustioni di Cisanello a Pisa, dove i medici stanno facendo tutto il possibile per salvarle.
Le cause dell’esplosione sono ancora oggetto di indagine da parte delle autorità competenti. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità. Nel frattempo, l’intera area è stata posta sotto sequestro per consentire lo svolgimento delle verifiche tecniche.
La tragedia ha scosso profondamente le comunità locali e l’intero Paese. Messaggi di cordoglio sono arrivati da ogni parte d’Italia, con espressioni di vicinanza alle famiglie delle vittime. Il sindaco di Calenzano ha dichiarato: “È un giorno di lutto per la nostra città e per tutta la nazione. Ci stringiamo attorno alle famiglie colpite da questa terribile tragedia”.
Anche i colleghi delle vittime hanno voluto ricordare i loro compagni con parole piene di affetto e rispetto. “Erano persone straordinarie, sempre pronte a dare una mano e a fare il proprio lavoro con dedizione”, ha affermato un collega che ha preferito rimanere anonimo.
Il deposito Eni di Calenzano era un punto strategico per la distribuzione del carburante in Toscana. L’incidente ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli impianti e sulle condizioni lavorative degli operatori del settore. Le autorità hanno promesso un’indagine approfondita per fare luce su quanto accaduto e prevenire simili tragedie in futuro.
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