Come finisce L’Assoluzione? Spiegazione finale e storia vera



Come finisce il film L’Assoluzione? Questa sera, Rai Movie trasmette “L’Assoluzione”, un thriller del 1981 con Robert De Niro e Robert Duvall nei ruoli di fratelli divisi dai loro cammini ma uniti da un oscuro mistero.



Intrighi familiari e misteri irresolti

In “L’Assoluzione”, Robert De Niro interpreta il ruolo di Des Spellacy, un sacerdote impegnato nella vita ecclesiastica di Los Angeles, mentre Robert Duvall è Tom Spellacy, un detective della squadra omicidi. Nonostante il forte legame fraterno, i due conducono esistenze parallele, raramente incrociandosi. La scoperta del corpo mutilato di Lois Fazenda, soprannominata “La Vergine Vagabonda”, porta i fratelli Spellacy a collaborare in circostanze tragiche, con indagini che li porteranno a confrontarsi con l’ombra che aleggia sull’arcidiocesi.

Verità vascoste e conflitti interni

Il giallo si infittisce quando Jack Amsterdam, un influente laico cattolico e conoscente di Des, viene implicato nell’omicidio di Lois. La tensione sale quando Dan Campion, legale di Amsterdam, minaccia Des di far emergere collegamenti inopportuni tra il sacerdote e la vittima, mettendo a rischio la reputazione della Chiesa. La situazione si complica ulteriormente con il ritrovamento del corpo di Brenda, in quello che sembra essere un suicidio, gettando ombre ancora più dense sul caso.

Risoluzione e redenzione

Il climax del film vede Des trasferito in una remota parrocchia, segnando una sorta di esilio interno simile a quello del suo mentore. Dopo anni, i fratelli si ritrovano; Des è ormai in fin di vita. In un commovente confronto, Tom esprime il suo senso di colpa, ma viene perdonato e assolto da Des, chiudendo il cerchio di un doloroso percorso di riconciliazione e comprensione reciproca.

Cast di “L’Assoluzione”: Con le interpretazioni memorabili di Robert De Niro, Robert Duvall, Charles Durning nel ruolo di Jack Amsterdam, Kenneth McMillan, Ed Flanders, Cyril Cusack, Burgess Meredith, Rose Gregorio, Dan Hedaya, Gwen Van Dam e Thomas Hill, “L’Assoluzione” promette di tenere gli spettatori incollati allo schermo, esplorando temi di fedeltà, segreti e la ricerca della verità.

L’Assoluzione’ e il legame con Elizabeth Short: La genesi di Lois Fazenda da una storia vera

Nel 1981, “L’Assoluzione” porta sullo schermo la vicenda di Robert De Niro e Robert Duvall, fratelli divisi dai ruoli ma uniti da un mistero che rischia di scuotere le fondamenta della Diocesi di Los Angeles.

Ambientato nella Los Angeles del 1948, “L’Assoluzione” narra di Des Spellacy e Tom Spellacy, discendenti irlandesi e fratelli per sangue ma distanti per professione. Des, uomo di fede, e Tom, detective, si ritrovano coinvolti in un intricato caso di omicidio. La vittima, una donna le cui tragiche circostanze potrebbero macchiare l’onorabilità della Diocesi, diventa il fulcro di un’indagine che intreccia destino e dovere.

Il cuore pulsante della trama si concentra sull’assassinio di una donna di vita, il cui coinvolgimento con un influente membro della comunità parrocchiale di Des porta Tom a svelare verità scomode. L’indagine si dipana tra le vie di una città segnata da luci e ombre, dove il confine tra giustizia e moralità si fa sempre più labile. La vicenda, carica di tensione e rivelazioni, mette a dura prova il legame tra i due fratelli, esponendo le fragilità umane dietro le facciate di rispettabilità.

La trama di “L’Assoluzione” trova ispirazione nel celebre caso irrisolto di Elizabeth Ann Short, meglio conosciuta come “La Dalia Nera”. Il ritrovamento del suo corpo mutilato nel 1947 ha alimentato decenni di speculazioni e teorie, senza mai giungere a una conclusione definitiva. Sebbene il film, basato sull’opera di John Gregory Dunne, non offra soluzioni al mistero, riflette sulle oscure dinamiche che si celano dietro le quinte della società dell’epoca, lasciando lo spettatore a riflettere sulla natura elusiva della verità.

Con Robert De Niro e Robert Duvall al timone, “L’Assoluzione” si distingue per la sua capacità di esplorare le profondità dell’animo umano, mescolando fede, famiglia e giustizia in un intreccio di lealtà e segreti. La pellicola, evocando il caso di “La Dalia Nera”, si immerge in uno dei periodi più bui della storia di Los Angeles, offrendo uno sguardo intenso su come gli eventi storici possano influenzare l’arte e la narrativa, lasciando un’impronta indelebile nella cultura popolare.



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