Come finisce Un nemico che ti vuole bene: Trama e finale con recensione



Il ritorno di Diego Abatantuono al cinema con “Un nemico che ti vuole bene” offre una combinazione di thriller e commedia, ma lascia molto a desiderare.



Diego Abatantuono torna sul grande schermo con “Un nemico che ti vuole bene”, diretto da Denis Rabaglia. Dopo il successo della commedia “Puoi Baciare lo Sposo”, in cui ha recitato con Salvatore Esposito, Abatantuono si cimenta in un ruolo che mescola elementi di thriller e commedia. Tuttavia, il film non riesce a sfruttare appieno il suo potenziale.

Enzo Stefanelli è un professore di astrofisica che vive una vita grigia e monotona. Nonostante abbia fatto una scoperta significativa, altri ne hanno preso il merito, e a casa è vessato dalla sua famiglia. La sua esistenza cambia radicalmente quando incontra Salvatore, un killer professionista che lui salva per caso. Per ringraziarlo, Salvatore offre di eliminare gratuitamente un nemico a scelta di Enzo. Inizialmente riluttante, Enzo inizia a riflettere sulle persone che lo circondano e si rende conto che i nemici sono più numerosi di quanto pensasse.

Un nemico che ti vuole bene: un’idea originale

La genesi di “Un nemico che ti vuole bene” è interessante. Denis Rabaglia ha tratto ispirazione da una storia vera raccontata dal regista polacco Krzysztof Zanussi. Questo aneddoto ha dato vita a un film che prometteva di essere speciale, ma che alla fine delude. Nonostante la premessa intrigante, il film non riesce a mantenere il suo slancio iniziale.

Un nemico che ti vuole bene: Abatantuono sotto tono

Il ruolo del protagonista è affidato a Diego Abatantuono, che dovrebbe portare la pellicola sulle sue spalle. Tuttavia, la sua interpretazione risulta apatica e ingessata. Il tentativo di rappresentare un personaggio disilluso si traduce in una performance monoespressiva, ai limiti dell’accettabile.

La mancanza di chimica tra Abatantuono e l’altro protagonista, Antonio Folletto, è evidente. Folletto, nei panni del killer, appare poco credibile fin dall’inizio. L’interazione tra i due non decolla mai, e le battute che dovrebbero strappare risate risultano forzate e poco convincenti. Anche i comprimari, siano essi giovani o esperti, non riescono a dare credibilità ai loro personaggi, scritti in modo superficiale.

Un nemico che ti vuole bene: una sceneggiatura rivedibile

Nonostante l’interessante premessa, la sceneggiatura di “Un nemico che ti vuole bene” appare forzata. I dialoghi e gli avvenimenti sono spesso inutili ai fini della trama o della comprensione del film. Alcune scene sembrano ripetitive, come se fosse necessario ribadire più volte lo stesso concetto per assicurarsi che il pubblico capisca.

I personaggi principali e secondari sono scritti con superficialità, risultando monodimensionali e poco interessanti. Le relazioni tra di loro sono confuse, con mariti, ex mariti e figlie che chiamano “papà” due persone diverse. I dialoghi raggiungono spesso i limiti del surreale, e le situazioni grottesche non riescono a bilanciare il tono della commedia.

Un nemico che ti vuole bene: la colonna sonora e la fotografia

Anche la colonna sonora merita una menzione. Composta da un unico motivo ripetuto con leggere variazioni, diventa presto fastidiosa. La fotografia, d’altro canto, riesce a catturare la bellezza dei paesaggi di Puglia e Svizzera, offrendo alcune inquadrature visivamente piacevoli.

Un nemico che ti vuole bene: si poteva fare molto meglio

“Un nemico che ti vuole bene” è un prodotto di scarsa qualità che non riesce a coinvolgere lo spettatore. La sceneggiatura debole e un cast poco ispirato contribuiscono a un risultato deludente. Nonostante il talento degli attori coinvolti, il film non riesce a mantenere le promesse iniziali.

Considerazioni finali

In conclusione, “Un nemico che ti vuole bene” non riesce a soddisfare le aspettative. Nonostante un’idea originale e un cast di talento, il film soffre di una sceneggiatura debole e di interpretazioni poco convincenti. Per gli appassionati di Diego Abatantuono, questa pellicola potrebbe rappresentare una delusione, ma rimane comunque un’opportunità per vedere l’attore in un ruolo diverso dal solito. La speranza è che i prossimi progetti di Abatantuono possano sfruttare meglio il suo talento, offrendo film che sappiano veramente coinvolgere e divertire il pubblico.



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