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Napoli: Un triste epilogo ha chiuso il capitolo di Andrea Napolitano, il 40enne condannato all’ergastolo per l’omicidio di Ylenia Lombardo, 33enne di San Paolo Belsito, in provincia di Napoli. Napolitano è stato trovato morto per suicidio nel carcere di Poggioreale. La notizia ha gettato una luce inquietante sulla questione dei detenuti con problemi di salute mentale.



Un anno fa, Andrea Napolitano era stato condannato per l’orribile omicidio di Ylenia Lombardo, la sua ex compagna. Napolitano aveva lasciato la giovane donna senza vita e aveva appiccato un incendio nell’appartamento. Durante il tragico episodio, la vittima fu lasciata a terra mentre Napolitano cercava disperatamente una carta prepagata contenente 15mila euro.

All’epoca del crimine, Napolitano era già in cura presso il centro di igiene mentale, sollevando interrogativi sul sistema di monitoraggio e assistenza per i detenuti con problemi psichiatrici.

La notizia del suicidio di Napolitano ha sollevato domande sul sistema carcerario italiano. Il detenuto era stato a rischio suicidio per un anno e, secondo quanto riferito, era seguito e monitorato. Tuttavia, la tragica fine di Napolitano mette in evidenza la necessità di una maggiore attenzione e supporto per i detenuti con disturbi mentali.

Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha sottolineato che per curare la malattia mentale in carcere sono necessarie figure professionali specializzate. La mancanza di tali figure, così come l’accesso a trattamenti interni e relazioni con il mondo esterno, può contribuire ai tentativi di suicidio e all’autolesionismo tra i detenuti.

Ciambriello ha sottolineato la necessità di cambiare la percezione del carcere nella società, considerandolo non solo un luogo di punizione, ma anche un contesto in cui offrire ai detenuti l’aiuto di cui hanno bisogno per affrontare problemi di salute mentale.

La morte di Napolitano, pur segnando la fine di una storia di violenza, solleva interrogativi importanti sulla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici all’interno del sistema carcerario italiano.



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