​​

Edoardo Bove chiuderà la sua carriera calcistica in Italia



Durante la partita tra Fiorentina e Inter, disputata una settimana fa allo stadio Franchi, un momento di grande apprensione ha coinvolto giocatori, staff e tifosi. A circa quindici minuti dall’inizio del match, il centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove si è accasciato sul terreno di gioco, colpito da un improvviso malore. Gli attimi successivi sono stati carichi di tensione: il rapido arrivo della barella e il tempestivo intervento dei medici hanno permesso di stabilizzare il giocatore prima del trasporto d’urgenza all’ospedale Careggi.



Nella stessa serata, dopo ore di silenzio e preoccupazione, è stato diffuso un bollettino medico che ha fatto chiarezza sulle condizioni del calciatore. “Si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva”, si leggeva nella nota. Nel frattempo, diversi membri della squadra viola, tra cui compagni di squadra e dirigenti, si sono recati all’ospedale per avere aggiornamenti dai medici e manifestare il loro sostegno a Bove.

Fortunatamente, nelle ore successive, il giocatore si è risvegliato ed è apparso cosciente. Ha avuto modo di incontrare alcuni compagni di squadra, ai quali ha espresso il desiderio che la Fiorentina continuasse a competere in Coppa Italia contro l’Empoli. Questo spirito positivo è stato accolto con entusiasmo dai suoi colleghi, che hanno visto nel suo atteggiamento una grande forza d’animo.

Attualmente, Bove si trova ricoverato nell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC). La sua situazione è monitorata costantemente dal team medico, che ha deciso di procedere con l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Questo dispositivo salvavita è progettato per controllare il ritmo cardiaco e intervenire in caso di aritmie gravi come la tachicardia o la fibrillazione ventricolare. L’intervento è previsto per lunedì prossimo, dopo che il giocatore e la sua famiglia hanno dato il loro consenso.

Una volta completata l’operazione, Bove sarà in grado di riprendere una vita normale e potrà anche tornare a giocare a calcio ai massimi livelli. Tuttavia, la normativa italiana vieta agli atleti professionisti di praticare sport con un defibrillatore sottocutaneo impiantato. Questo significa che, sebbene possa tornare a calcare i campi da gioco, non potrà farlo in Italia.

Molti hanno paragonato la vicenda di Bove a quella del danese Christian Eriksen, che durante gli Europei del 2021 fu colpito da un arresto cardiaco in campo e successivamente operato per l’installazione dello stesso dispositivo. Tuttavia, nel caso del centrocampista viola, sono stati necessari ulteriori esami per comprendere appieno le cause del malore. La priorità rimane comunque la sua salute e il suo benessere, motivo per cui la famiglia ha scelto di mantenere un basso profilo mediatico per tutelare la privacy del giocatore.

Se tutto procederà senza complicazioni, Bove potrebbe essere dimesso dall’ospedale entro la prossima settimana. Il primo luogo che visiterà sarà il Viola Park, dove avrà modo di salutare i compagni di squadra e lo staff tecnico. Durante una recente diretta su Twitch, il difensore della Fiorentina Dodò ha rivelato che il ritorno del compagno è atteso con grande affetto da tutto l’ambiente viola.

La decisione di procedere con l’impianto del defibrillatore è stata presa dopo un’attenta valutazione da parte dell’equipe medica e in accordo con il giocatore stesso e i suoi familiari. Questo intervento mira a garantire a Bove una vita sicura e priva di rischi legati a eventuali episodi futuri.

Il malore di Edoardo Bove ha scosso profondamente il mondo del calcio italiano, ma ha anche messo in evidenza l’importanza della tempestività nei soccorsi e della preparazione degli staff medici presenti sui campi da gioco. La speranza è che il giovane centrocampista possa tornare presto a fare ciò che ama, anche se ciò potrebbe significare trasferirsi all’estero per continuare la sua carriera calcistica.



Add comment