Il dramma del capocantiere di Suviana: sfugge alla catastrofe, aiuta nei soccorsi, ma subisce un malore e crolla dopo l’ultima scoperta



L’esplosione di Suviana è stata una tragedia che ha colpito profondamente la comunità locale, ma tra le vicende oscure emergono racconti di coraggio e resilienza. Uno di questi è la storia di Simone De Angelis, il capocantiere che si è trasformato in eroe nei momenti di massima emergenza.



Il martedì scorso, presso la centrale idroelettrica di Suviana, si è verificata una tragica esplosione che ha coinvolto molti lavoratori, tra cui amici e colleghi di lunga data di Simone De Angelis. Nonostante lo shock iniziale, De Angelis ha mostrato un’incredibile forza d’animo unendosi immediatamente ai soccorritori per aiutare nella ricerca dei dispersi.

Per oltre 72 ore, Simone ha lavorato senza sosta insieme ai sommozzatori, sperando di trovare sopravvissuti. La situazione era disperata, con visibilità quasi nulla e condizioni estremamente pericolose. Nonostante la speranza si affievolisse con il passare delle ore, il capocantiere ha continuato a guidare le operazioni di soccorso con determinazione e coraggio.

Dopo giorni di ricerche incessanti, il corpo del quarto disperso è stato finalmente recuperato. Tuttavia, il ritrovamento non ha portato sollievo ma solo la conferma di una perdita totale. Profondamente colpito da questa realizzazione, Simone De Angelis ha avuto un mancamento subito dopo il ritrovamento, un chiaro segno del peso emotivo e fisico che le operazioni di soccorso avevano avuto su di lui. È stato prontamente soccorso e trasportato in ospedale per le cure necessarie.

Riconoscimento e Commemorazione

La dedizione e il sacrificio di Simone De Angelis non sono passati inosservati. Salvatore Bernabai, amministratore delegato di Enel Green Power, ha pubblicamente riconosciuto l’impegno e l’eroismo di De Angelis durante un’intervista, sottolineando la sua leadership e il suo impegno nel guidare le operazioni di soccorso in condizioni estreme. “Questo ragazzo ha visto la centrale in cui lavorava distrutta, ha assistito alla perdita di colleghi e ha guidato le operazioni di soccorso con abnegazione”, ha dichiarato Bernabai, evidenziando il contrasto tra l’ambiente oscuro e pericoloso e la determinazione di De Angelis.

La storia di Simone De Angelis è un esempio di come, anche nelle peggiori tragedie, lo spirito umano possa dimostrare forza e resilienza. Mentre la comunità di Suviana cerca di ricostruire e di andare avanti, il racconto del capocantiere rimane un simbolo di speranza e di coraggio, ricordando a tutti l’importanza dell’impegno e del sostegno reciproco nei momenti di crisi.



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