La giovane Aurora D’Alessandro, 26 anni, ha perso la vita in un tragico incidente stradale a L’Aquila. Alla guida dell’altra auto un coetaneo, risultato positivo a sostanze stupefacenti.
Un drammatico incidente stradale ha spezzato la vita di Aurora D’Alessandro, una ragazza di soli 26 anni che da poco aveva conseguito la laurea in psicologia. Il tragico evento si è verificato lo scorso 28 novembre a L’Aquila, quando l’auto della giovane si è scontrata frontalmente con un’altra vettura. Alla guida dell’altro veicolo si trovava un ragazzo della stessa età di Aurora, che ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale.
Secondo quanto ricostruito, il conducente dell’altro mezzo avrebbe perso il controllo della sua macchina invadendo la corsia opposta, proprio mentre Aurora stava percorrendo quella strada con la sua utilitaria. L’impatto, avvenuto su una semicurva, è stato violentissimo e non ha lasciato scampo alla giovane. I soccorritori del 118, giunti rapidamente sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Il padre di Aurora, Enrico D’Alessandro, ha espresso tutto il suo dolore e la sua rabbia per quanto accaduto. “Vogliamo che chi l’ha uccisa paghi. Sono da sempre un uomo rispettoso dei diritti e della Costituzione, ma un dolore così forte ti fa vacillare tutte le certezze della tua vita e rischi di diventare pazzo”, ha dichiarato al Corriere della Sera. Parole cariche di sofferenza, che raccontano l’immenso vuoto lasciato dalla perdita di una figlia tanto amata.
La dinamica dell’incidente è stata descritta nei dettagli dal padre della vittima: “Andava ad oltre 120 all’ora, in una strada in cui c’è il limite dei 50. Mia figlia era con la sua utilitaria sulla sua corsia. In una semicurva lui ha perso il controllo della macchina, ha invaso la corsia opposta e l’ha centrata in pieno dal lato guidatore. Per Aurora non c’è stato scampo”. La giovane stava rientrando dal lavoro in un fast food della zona, un’occupazione che aveva scelto per arrotondare e aiutarsi economicamente.
Il conducente dell’altra vettura, risultato positivo a sostanze stupefacenti, rischia ora una pena severa per aver causato l’incidente mortale. La legge italiana prevede pene particolarmente dure per chi si mette alla guida sotto l’effetto di droghe o alcol e provoca la morte di altre persone.
Aurora, oltre a essere una ragazza brillante e appassionata del suo percorso di studi, era molto apprezzata per il suo carattere e la sua sensibilità verso gli altri. Il padre ha voluto ricordarla con parole toccanti: “Era stupenda, bellissima come una modella, rispettosa di tutti e con una grande attenzione verso il prossimo. Aveva un amore infinito per gli animali. Una figlia adorabile. Non può morire una creatura così”.
La giovane si era laureata da poco in psicologia e nutriva il desiderio di mettere le sue competenze al servizio degli altri. “Si era appena laureata in psicologia perché diceva che voleva aiutare il prossimo. Pensa un po’: la sua aspirazione era lavorare per l’assistenza e il recupero dei tossicodipendenti”, ha raccontato ancora il padre al Corriere della Sera. Un’ironia tragica, considerando che proprio un giovane sotto l’effetto di sostanze stupefacenti è stato responsabile della sua morte.
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