Un drammatico evento si è verificato ieri sulle montagne della Valle d’Aosta, dove il quindicenne francese Liam Daniel R. è morto dopo essere precipitato in un canalone a oltre 1.600 metri di altitudine. Il ragazzo, in vacanza con la famiglia, aveva inviato il suo ultimo messaggio ai genitori alle 18.38, condividendo la sua posizione GPS dalla Becca di Viou, prima che le comunicazioni si interrompessero definitivamente.
Il corpo del giovane è stato individuato questa mattina, durante un sorvolo effettuato dall’elicottero della protezione civile, in un vallone situato nel comune di Valpelline. I genitori, preoccupati per la mancanza di risposte da parte del figlio, avevano lanciato l’allarme già nella serata di ieri. Secondo quanto spiegato da André Chaussod, funzionario dei vigili del fuoco di Aosta, l’allerta è stata inoltrata intorno alle 20: “Erano circa le 20 – ha dichiarato – quando è stato dato l’allarme. La macchina dei soccorsi si è subito attivata con 11 vigili del fuoco, con i volontari, i droni e i cinofili. Oltre al sindaco di Valpelline e a cinque uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza. Le ricerche sono andate avanti senza interruzione tutta la notte”.
Le operazioni di ricerca hanno coinvolto un’ampia squadra composta da diverse unità: oltre ai vigili del fuoco e ai volontari, sono intervenuti anche il corpo forestale valdostano, le guide del soccorso alpino e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia. Malgrado il grande impegno e gli sforzi congiunti, il ritrovamento del corpo ha confermato il tragico epilogo.
L’incidente è avvenuto mentre Liam stava scendendo dalla vetta insieme ai genitori. A un certo punto, però, il ragazzo si è separato dal gruppo. La famiglia, una volta arrivata a valle, ha continuato a mantenere il contatto con lui per un breve periodo, finché le risposte del giovane si sono interrotte. Non è ancora chiaro cosa abbia portato Liam a trovarsi in una situazione così pericolosa: le indagini stanno cercando di stabilire se abbia abbandonato il sentiero per cercare una scorciatoia o se si sia perso accidentalmente.
Gli investigatori stanno inoltre cercando di capire se i genitori abbiano suggerito al ragazzo di rimanere fermo nel luogo indicato dalla sua posizione GPS dopo aver ricevuto il messaggio delle 18.38, per facilitare le operazioni di soccorso. Questi dettagli potrebbero essere fondamentali per ricostruire le dinamiche dell’accaduto.
Le indagini sono ora affidate al Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia, che sta lavorando per chiarire ogni aspetto dell’incidente. La tragedia ha scosso profondamente la comunità locale e tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di ricerca e recupero.
La Becca di Viou, meta frequentata dagli escursionisti per la sua bellezza naturale e le viste panoramiche, si è trasformata in teatro di una tragedia che ha spezzato la vita di un giovane appassionato di montagna. Il caso evidenzia ancora una volta l’importanza della prudenza e della preparazione quando si affrontano percorsi montani, soprattutto in zone remote e ad alta quota.
La famiglia di Liam, in vacanza nella regione, si trova ora a dover affrontare una perdita devastante. La comunità valdostana e i soccorritori che hanno lavorato instancabilmente durante la notte hanno espresso il loro cordoglio per quanto accaduto.
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