Un dramma ha sconvolto il quartiere di Sant’Ermete a Pisa, dove martedì 22 luglio si è verificato un femminicidio seguito da suicidio. Samantha Del Gratta, 44 anni, è stata uccisa dal compagno Alessandro Gazzoli, guardia giurata di 50 anni, nella loro abitazione di via Agostini della Seta. L’uomo, dopo aver sparato alla donna, ha rivolto l’arma contro se stesso, ponendo fine alla sua vita. Prima di compiere il gesto estremo, ha chiamato il numero unico per le emergenze, confessando quanto accaduto.
La madre di Samantha, intervistata dal quotidiano La Nazione, ha raccontato il difficile rapporto che la figlia aveva con il compagno. “Lui era geloso, sempre appiccicato a Samantha. Mia figlia voleva chiudere la relazione. Era ossessionato, non le dava pace e lei non ce la faceva più”, ha dichiarato. La donna ha descritto la figlia come una persona dedita alla famiglia e ai figli, ma costretta a vivere in una situazione di oppressione. “Non andava a lavorare perché lui non voleva. Lavorava solo lui”, ha aggiunto.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due erano insieme da quasi 30 anni e la relazione era caratterizzata da tensioni e problemi. La madre della vittima ha sottolineato che Gazzoli spesso offendeva Samantha, anche se lei cercava di mantenere un clima di serenità per il bene dei figli. “Non riuscirò mai a perdonarlo. Non avrei mai pensato una cosa del genere”, ha confessato.
L’avvocata Lucia Barsacchi, che assiste la madre della vittima insieme al collega Giuseppe Carvelli, ha fornito ulteriori dettagli sulla situazione vissuta da Samantha. “Samantha viveva un rapporto chiuso praticamente da sempre. Lui non la faceva uscire, non le consentiva di lavorare. Era geloso, possessivo anche se non violento. Almeno fino a martedì”, ha spiegato al quotidiano Il Tirreno.
Il dramma si è consumato in pochi minuti. Dopo aver sparato alla compagna, Gazzoli ha telefonato al 112 e ha detto: “Venite, ho sparato alla mia compagna”. L’operatrice del numero unico per le emergenze ha cercato di tenerlo al telefono per dissuaderlo dal suicidio e permettere alle forze dell’ordine di intervenire in tempo. Tuttavia, quando gli agenti sono arrivati sul posto, hanno trovato i corpi senza vita dei due sul letto matrimoniale.
I vicini di casa hanno raccontato di aver sentito due colpi d’arma da fuoco provenire dall’abitazione e di essere corsi fuori per cercare aiuto. La polizia sta conducendo indagini approfondite per chiarire i dettagli dell’accaduto. Sono stati sequestrati i telefoni cellulari della coppia e sono state raccolte testimonianze per ricostruire i momenti precedenti alla tragedia.
Domani, giovedì 24 luglio, sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Samantha, mentre non è stata disposta alcuna analisi sul corpo di Gazzoli. Gli investigatori ipotizzano che la tensione accumulata nel nucleo familiare abbia portato al tragico epilogo.
Il quartiere di Sant’Ermete è sotto shock per quanto accaduto. La vicenda ha riportato l’attenzione su temi cruciali come la violenza nelle relazioni e il femminicidio. Nonostante Gazzoli non avesse mai manifestato comportamenti violenti in passato, il suo atteggiamento possessivo e ossessivo ha avuto conseguenze devastanti sulla vita di Samantha e della sua famiglia.
La madre della vittima ha concluso la sua testimonianza ricordando la figlia come una donna straordinaria, sempre presente per i suoi figli. “Era fantastica, sempre in casa con i figli, il suo pensiero continuo”, ha detto con dolore.
Add comment