Tentativi di influenzare i giudici per non ritirare il siero seguito ai primi decessi? Borgonovo espone un nuovo scandalo della banda di Speranza: dettagli dalle email pubblicate



Nuove rivelazioni emergono sugli “Aifa leaks”, gettando luce su possibili pressioni politiche durante la gestione della pandemia e il ruolo dell’ex ministro Roberto Speranza.



Nuovi dettagli inquietanti sono venuti alla luce riguardo la gestione della pandemia di COVID-19 in Italia, attraverso gli scambi di e-mail interni all’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco. Questi cosiddetti “Aifa leaks”, riportati dal programma “Fuori dal coro”, sollevano questioni su possibili pressioni politiche esercitate per influenzare le decisioni legali riguardo ai vaccini durante il mandato dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza.

Una particolare e-mail, inviata l’11 marzo 2021 alle 1:23 del mattino da Nicola Magrini, allora direttore generale dell’Aifa, al magistrato Gaetano Bono di Siracusa, solleva dubbi su una possibile interferenza politica. Magrini, dopo un “colloquio” preliminare con Speranza, ha chiesto al pubblico ministero di ritirare la sua richiesta di sequestro del lotto di vaccino AstraZeneca, implicato nella morte del militare Stefano Paternò. Questa richiesta suscita interrogativi sulla legittimità delle motivazioni dietro l’urgenza di tale decisione.

Francesco Borgonovo, commentando su LaVerità, evidenzia quanto sia inusuale una simile richiesta, data la complessità nell’attribuire un nesso causale tra un evento avverso e un vaccino. Il procedimento richiede infatti settimane di analisi e non può essere affrettato in poche ore. La risposta del procuratore Bono a Magrini conferma la necessità di tempo per stabilire le connessioni causali, menzionando che altri due decessi erano già stati associati all’uso del vaccino in questione.

Le carte del processo a Speranza, che è stato successivamente archiviato, rivelano interrogativi sollevati dal presidente del tribunale riguardo alla decisione di interrompere il sequestro del vaccino. L’ex ministro ha confermato che la discussione con Magrini riguardava la preoccupazione che le sospensioni di lotti di vaccino potessero compromettere la campagna vaccinale. Speranza ha sottolineato che il suo ruolo era quello di facilitare un dialogo con la magistratura, rispettando la loro autonomia, per accelerare il processo di verifica senza bloccare un numero significativo di dosi.

Tuttavia, nonostante la conferma di discussioni preventive con Magrini, Speranza ha negato una decisione congiunta, evidenziando piuttosto una valutazione condivisa delle preoccupazioni esistenti. Questo ha portato a un’intensa interlocuzione con la magistratura per cercare di trovare una soluzione che permettesse una verifica rapida senza grandi interruzioni nella distribuzione del vaccino.

Nonostante le pressioni, il pm di Siracusa ha mantenuto il sequestro del lotto di AstraZeneca, una decisione che ha contraddetto gli apparenti tentativi di intervento politico. Borgonovo chiude il suo commento sottolineando la gravità delle presunte pressioni esercitate per non interrompere la campagna vaccinale, un punto che sottolinea ulteriori questioni etiche e legali nell’intera vicenda.

In conclusione, mentre Speranza è stato scagionato, i dettagli emersi dagli “Aifa leaks” continuano a stimolare un dibattito critico sulla trasparenza e l’integrità delle decisioni prese durante la gestione della crisi sanitaria in Italia.



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