Un pomeriggio imbarazzante: tra cappottini, cocoriti e malintesi al negozio di animali



Un pomeriggio, dopo il lavoro, torno a casa per prendere il mio labrador e andare a comprargli un cappottino. Un mio collega decide di unirsi a noi. Arrivati al negozio, il proprietario mi mostra alcuni modelli e mentre ne prova uno sul mio cane, mi chiede se fossi interessata a un cocorito.



Mi spiega che una signora anziana gliel’aveva lasciato perché non poteva più tenerlo, e benché nel suo negozio non si occupasse di vendita di animali, me lo avrebbe regalato. Gli rispondo che non saprei come occuparmene e rifiuto l’offerta. Tuttavia, lui insiste descrivendolo come un uccello molto bello: bianco, blu, azzurro con il becco arancione. Rimango della mia idea e rifiuto nuovamente.

Nel frattempo, scelgo il cappottino e mi avvicino alla cassa. Mentre il proprietario mi fa il conto, colto da curiosità, gli chiedo: “Sai, prima mi hai incuriosito. Potrei vedere l’uccello?” Il mio collega scompare ed esce dal negozio, mentre gli altri clienti mi guardano con espressioni incredibili.

A quel punto, sento una goccia di sudore scendere sulla fronte 😓 e realizzo di aver fatto una brutta figura. Il proprietario, con grande signorilità, mi mostra il cocorito. Pago e esco dal negozio avvolto da un’imbarazzante sensazione di vergogna, tanto da sudare nonostante fosse pieno inverno. Fuori, trovo il mio collega seduto sul marciapiede, piegato in due dalle risate 😑😑😑. Povera me 😫. Ovviamente, non sono mai più entrata in quel negozio.



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