Sono stati identificati i presunti autori di un brutale attacco ai danni di un ragazzo di 15 anni a Moncalieri, avvenuto nella notte di Halloween. La vittima, un giovane con un disturbo cognitivo, è stata attirata in una trappola da un gruppo di coetanei, tra cui un compagno di scuola. Gli aggressori, tre minorenni, comprendono un ragazzo di 14 anni e una ragazza di 16 anni. Per tutti e tre è ipotizzato il reato di sequestro di persona e violenza privata, ma le autorità non escludono la possibilità di ulteriori accuse.
Le indagini si stanno concentrando sulla ricostruzione dei fatti, avvalendosi delle testimonianze raccolte, incluso il racconto della vittima. Gli investigatori stanno anche esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza nella zona per individuare i movimenti dei tre minorenni e del ragazzo aggredito. Un aspetto cruciale da chiarire è il luogo in cui il 15enne è stato portato, dato il lungo intervallo di 17 ore tra la sua uscita da casa e il suo ritorno.
Novità sono attese dalle perizie sui telefoni dei tre ragazzi, già sequestrati, per cercare eventuali video delle violenze. Stando alle prime ricostruzioni, il giovane sarebbe rimasto sotto il controllo dei suoi aguzzini per diverse ore. Gli aggressori gli avrebbero sottratto il telefono, rasato capelli e sopracciglia e provocato ferite al volto e alla testa. Inoltre, sotto minaccia di un cacciavite, sarebbe stato rinchiuso in un bagno, dove gli avrebbero spento una sigaretta addosso, provocandogli ustioni, prima di costringerlo a gettarsi nel fiume.
La madre della vittima ha raccontato il suo shock dopo aver visto il figlio e ha immediatamente denunciato l’accaduto, richiedendo che venisse indagata anche una possibile violenza sessuale. Secondo il suo racconto, la sera di Halloween, il 15enne era stato convinto da un compagno di scuola a seguirlo in una casa dove si sarebbe dovuta svolgere una festa. Tuttavia, una volta arrivati, è iniziato il suo calvario.
Attualmente, non sono state adottate misure cautelari nei confronti dei tre minorenni, ma la pubblica accusa per i minori, rappresentata dalla pm Emma Avezzù, ha esortato i ragazzi a “presentarsi spontaneamente, insieme a un avvocato, per raccontare quello che è accaduto”. I tre indagati risulterebbero già coinvolti in precedenti episodi di bullismo e vandalismo. “Sono ragazzi fragili. A volte basterebbe una telefonata in più dei genitori e anche un post sui social in meno,” ha dichiarato la pm.
Nel frattempo, cresce la preoccupazione per possibili ritorsioni da parte degli amici della vittima. Negli ultimi giorni, diversi giovani hanno organizzato incontri sui social con l’intento di radunarsi a Moncalieri. Alcuni di loro hanno addirittura cercato di raggiungere la casa del compagno di scuola della vittima, ma sono stati dissuasi dall’arrivo di una pattuglia di polizia.



Add comment