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A bordo della Flotilla anche un comunista col Rolex: famoso commerciante di orologi, residente in Svizzera



Napoletano di nascita, artigiano e venditore di orologi di lusso, Roberto Ventrella è uno dei protagonisti inattesi della Flotilla che in queste ore si prepara a sfidare il blocco navale israeliano al largo della Striscia di Gaza. A 86 anni, l’ex designer di alta gioielleria ha deciso di imbarcarsi nella missione umanitaria, spiegando le ragioni della sua scelta in un’intervista: «Me la cavo meglio di tanti giovani. C’è così tanta bellezza oggi in questo mar Mediterraneo. Io credo che solo così, con la bellezza, si può distruggere tutto il male che sta facendo Israele. Dobbiamo andare avanti, assolutamente».



Un personaggio eclettico, che unisce la sua lunga carriera nel mondo del lusso a un impegno civile dichiaratamente pacifista. Erede di un’antica famiglia di orafi di Napoli, Ventrella ha vissuto gran parte della sua vita divisa tra l’Italia e la Svizzera, dove oggi risiede e gestisce la sua attività legata al commercio di orologi. Da sempre frequentatore della costiera amalfitana, in particolare di Positano, è considerato una figura di spicco non solo nell’artigianato di pregio, ma anche nella scena culturale e artistica italiana.

Negli anni Settanta si è distinto come esponente dell’avanguardia artistica, per poi diventare negli anni Novanta e Duemila uno dei designer di punta della gioielleria italiana, collaborando con importanti maison e imponendosi con creazioni originali. Tra i suoi lavori più noti c’è il Corum Tabogan, un orologio meccanico a carica manuale, venduto a cifre che oscillano tra i 3 e i 4mila euro. Un oggetto che rappresenta il connubio tra tecnica e creatività e che Ventrella considera il gioiello più significativo della sua carriera.

Negli ultimi anni, però, l’artigiano ha scelto di dedicarsi a un nuovo capitolo della sua vita, quello dell’impegno sociale e umanitario. Si definisce un attivista con un forte orientamento pacifista, al di fuori dei partiti tradizionali, ispirato ai principi della resistenza civile non violenta. La sua filosofia è fondata sull’idea che la bellezza, l’arte e la testimonianza personale possano diventare strumenti di lotta simbolica contro le ingiustizie.

«Gli anziani non devono sentirsi esclusi dai grandi temi internazionali», ha più volte ribadito. «Anche noi possiamo dare un contributo morale, portando un messaggio di pace e di solidarietà. La mia presenza nella Flotilla vuole essere proprio questo: un gesto simbolico».

La scelta di Ventrella ha suscitato curiosità e anche reazioni contrastanti. Alcuni lo celebrano come “uno di noi”, sottolineando il coraggio di un uomo che, alla sua età, ha deciso di esporsi in prima persona in una missione carica di rischi. Altri guardano con sospetto a quella che considerano una partecipazione più mediatica che concreta. L’86enne, però, rivendica con orgoglio la sua decisione, affermando che la Flotilla rappresenta un canale diretto per portare aiuti e attenzione internazionale alla popolazione palestinese di Gaza.

Oltre al suo profilo di attivista, Ventrella è anche un esperto marinaio, abituato a navigare tra yacht e imbarcazioni. Un dettaglio che, secondo alcuni osservatori, lo rende ancora più consapevole dei rischi della traversata e del valore simbolico della sua presenza.

La Flotilla, nonostante gli appelli delle istituzioni italiane ed europee a non tentare di superare il blocco israeliano, prosegue il suo viaggio con l’obiettivo dichiarato di aprire un varco verso Gaza. In questo contesto, la partecipazione di un uomo come Roberto Ventrella aggiunge un elemento di forte impatto simbolico: un veterano dell’artigianato di lusso che decide di mettere da parte il comfort di una vita agiata per un messaggio di pace e resistenza civile.



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