Lo studio di PiazzaPulita è stato teatro di un acceso dibattito tra Corrado Formigli e David Parenzo durante la puntata del 5 giugno. Il confronto, incentrato sulla guerra a Gaza, è degenerato in uno scontro personale che ha catturato l’attenzione dei telespettatori. Al termine del segmento, mentre si andava in pubblicità, Formigli si è avvicinato a Parenzo, forse nel tentativo di chiarire quanto accaduto.
Tutto ha avuto inizio con una domanda diretta di Formigli: “Ma non è ancora più scandaloso che Israele, essendo una democrazia, si permette di calpestare i diritti umani e compiere crimini di guerra proprio come fa un’organizzazione terrorista?”. Parenzo ha tentato di rispondere affermando: “Israele non è quello”, ma il conduttore di La7 ha insistito: “Israele è quella roba lì. La società civile non può fermare quelle bombe”. Il giornalista e conduttore de L’aria che tira e de La Zanzara ha cercato di portare l’attenzione sulla società civile israeliana, citando le manifestazioni contro il governo, i soldati obiettori e i due milioni di arabi israeliani. Tuttavia, Formigli ha ribattuto: “Questo cosa cambia sulle bombe a Gaza?”.
Il dibattito si è ulteriormente acceso quando Formigli ha portato in studio i numeri del conflitto, scrivendoli su un foglio e mostrandoli alla telecamera. “Ci sono stati 1200 trucidati, massacrati, in quanto ebrei e israeliani nel kibbutz. Oggi ci sono 60mila, probabilmente arriveremo a 100mila con le morti indotte, morti a Gaza. Questa è una proporzione?”, ha dichiarato il conduttore. Parenzo, nel tentativo di spostare il discorso, ha proposto soluzioni come il disarmo di Hamas in cambio della liberazione degli ostaggi e la gestione degli aiuti umanitari da parte del Vaticano e della Comunità di Sant’Egidio. Ma Formigli ha continuato a incalzarlo, affermando: “Non si può paragonare una democrazia come Israele a un’organizzazione terroristica come Hamas”, sottolineando che Hamas è stata “finanziata anche dal governo di Netanyahu”.
Il momento più teso dello scontro è arrivato quando Formigli ha rivendicato la sua esperienza sul campo: “Te non sei mai stato a Gaza, quindi ora mi stai a sentire a me”. Parenzo ha replicato: “Per entrare, non dovevi chiedere il permesso ad Hamas?”. La risposta di Formigli è stata immediata: “No, lo dovevo chiedere a Israele”. Quando Parenzo ha osservato che Israele avverte sui rischi per la sicurezza, Formigli ha ribattuto con forza: “Ci sono entrato più volte a Gaza, quindi la devi smettere. Devi avere un’autorizzazione speciale di Israele, se no non puoi entrare”.
Lo scambio si è concluso con una stoccata di Parenzo: “Non hai nessuna forma di censura lì dentro? Come mai nessun giornalista ha visto i tunnel allora? Sai perché? Perché non ve li facevano vedere, nessuno sapeva nulla di 500 chilometri di tunnel”. La domanda ha sollevato dubbi sull’indipendenza dell’informazione nei territori controllati da Hamas, lasciando un silenzio carico di tensione nello studio.
Il confronto tra Corrado Formigli e David Parenzo rappresenta le profonde divisioni e le difficoltà nell’affrontare un tema complesso come il conflitto israelo-palestinese. Da una parte, l’esperienza diretta sul campo di Formigli, dall’altra, le domande critiche di Parenzo sulla trasparenza e sull’accesso alle informazioni. Due visioni apparentemente inconciliabili, che riflettono le tensioni e le contraddizioni di un conflitto che continua a dividere opinione pubblica e media.
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