La notizia della morte di Bambi, il cervo che ha conquistato il cuore di molti italiani, ha suscitato grande commozione. Bambi era stato trovato da cucciolo, abbandonato in un bosco, da Giovanni Del Zoppo, un allevatore che insieme alla sua famiglia si è preso cura di lui. Questo legame speciale è continuato anche quando Bambi è stato trasferito all’oasi ecofaunistica di Valmalenco, situata a Chiesa in Valmalenco (Sondrio), dove ha vissuto gran parte della sua vita.
La struttura che ospitava Bambi ha annunciato la sua morte attraverso un post toccante, esprimendo il dolore per la perdita di un animale che era diventato un simbolo per la comunità locale. La storia di Bambi è iniziata quando era solo un piccolo cervo orfano, e il suo viaggio ha catturato l’attenzione di molti. Inizialmente, il giovane cervo ha vissuto insieme alle capre, ma con il tempo è stato trasferito in un’area dedicata ai cervi che non potevano essere reinseriti nel loro habitat naturale.
La sua presenza ha avuto un impatto significativo sulla comunità della Valmalenco, dove Bambi è diventato una vera e propria celebrità. La popolazione locale ha supportato attivamente la creazione di un grande recinto, progettato per permettere a Bambi di tornare vicino a Giovanni Del Zoppo. Questo desiderio si è avverato, e Bambi ha potuto riunirsi con la sua famiglia umana, vivendo con due cerve provenienti da un’altra oasi situata nel Bresciano. Questo nuovo ambiente ha dato vita all’oasi faunistica che oggi porta il nome di Valmalenco-Casa di Bambi.
Negli ultimi anni della sua vita, Bambi ha trovato rifugio in un’area appositamente creata per lui all’interno dell’oasi. Qui si è spento, lasciando un vuoto profondo tra coloro che lo hanno seguito sin dai suoi primi passi. Nonostante gli sforzi costanti per mantenere il suo benessere, le condizioni di salute di Bambi sono peggiorate progressivamente, fino al triste epilogo.
Gli operatori dell’oasi, che si prendevano cura di lui quotidianamente, hanno voluto dedicargli un ultimo saluto carico di emozione: “Vogliamo però ringraziare di cuore Bambi, perché è anche grazie a lui se oggi possiamo godere di questa bellissima oasi ecofaunistica. È il suo spirito che permette a bambini e adulti di ammirare da vicino gli animali e imparare tante cose preziose sulla natura. Il suo ricordo vivrà qui, nel cuore dell’Oasi Ecofaunistica Valmalenco – Casa di Bambi. Grazie, Bambi, per tutto quello che ci hai dato. Ciao, caro amico.”
La storia di Bambi è un esempio di come un animale possa diventare un simbolo di speranza e comunità, ispirando le persone a impegnarsi per la conservazione della fauna selvatica e la protezione degli habitat naturali. La sua vita ha rappresentato un legame speciale tra l’uomo e la natura, un messaggio di amore e rispetto per gli animali che condividono il nostro pianeta.
L’impatto di Bambi sulla comunità è stato profondo, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela degli animali e della biodiversità. La sua storia ha ispirato molti a partecipare attivamente a progetti di conservazione, dimostrando che anche un singolo animale può fare la differenza.
La perdita di Bambi segna la fine di un capitolo importante per l’oasi e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. La sua memoria continuerà a vivere attraverso le persone che hanno imparato da lui l’importanza della cura e del rispetto per la vita animale. La comunità della Valmalenco si unisce nel ricordo di Bambi, celebrando la sua vita e il suo contributo alla conservazione della fauna selvatica.



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