A oltre un mese dalla tragedia del volo Air India 171, emergono nuovi dettagli sul disastro che ha sconvolto Mumbai e il mondo dell’aviazione. L’incidente, avvenuto pochi secondi dopo il decollo, ha portato alla morte di 260 persone, tra cui 241 passeggeri e membri dell’equipaggio, oltre a 19 vittime a terra. L’aereo si è schiantato contro un edificio, lasciando dietro di sé una scena devastante.
Secondo le indagini preliminari, sarebbe stato il comandante Sumeet Sabharwal, 56 anni, a spegnere volontariamente i motori del velivolo, interrompendo prima il flusso di carburante al motore sinistro e poi a quello destro. In cabina era presente anche il primo ufficiale Clive Kunder, 32 anni, che in quel momento stava gestendo le operazioni principali del jet. Nonostante i suoi tentativi di riavviare i motori, l’intervento è risultato tardivo e insufficiente per evitare la caduta del velivolo.
Le ultime parole scambiate tra i due piloti sono state registrate e ascoltate dagli investigatori. Nella registrazione si sente Kunder chiedere ripetutamente al comandante: “Perché l’hai fatto?”. Il comandante avrebbe inizialmente negato ogni responsabilità, rimanendo poi in silenzio. Questo scambio è stato analizzato anche da Jennifer Homendy, presidente dell’Ntsb, l’agenzia americana che indaga sugli incidenti nei trasporti. Tuttavia, la dinamica completa dell’incidente non è stata inclusa nel rapporto preliminare degli investigatori indiani.
Chi era Sumeet Sabharwal, il comandante al centro di questa tragedia? Originario dell’India, aveva lavorato come funzionario presso il ministero dell’Aviazione civile indiano prima di intraprendere la carriera di pilota. I suoi colleghi lo descrivono come una persona gentile e dedita alla cura del padre malato. Tuttavia, negli ultimi giorni sono emerse informazioni secondo cui Sabharwal soffriva di depressione. Non è ancora chiaro se questa condizione abbia influenzato le sue azioni durante il volo.
Il primo ufficiale Clive Kunder, invece, era un giovane pilota con una grande passione per l’aviazione. Fin da bambino aveva sognato di diventare pilota, ispirato anche dalla madre, che aveva lavorato come assistente di volo per Air India. La sua carriera promettente è stata tragicamente interrotta da questo incidente.
L’unico sopravvissuto a bordo dell’aereo ha fornito dettagli cruciali agli investigatori, contribuendo a ricostruire gli eventi di quei drammatici secondi. Mentre il rapporto finale sull’incidente non è ancora stato pubblicato, la responsabilità del comandante sembra ormai accertata. Rimangono però domande aperte sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere un gesto così estremo.



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