Nel video pubblicato su TikTok e Instagram Stories, Amanda Bynes rivela con entusiasmo l’inizio di un percorso con Ozempic, con l’obiettivo di perdere circa 20 chili (passando dagli attuali 79 kg a 59 kg) per sentirsi più fotogenica nelle immagini scattate dai paparazzi .
Nel post visivo condiviso dall’attrice, Amanda afferma: “Oh, I’m going on Ozempic. So excited. I’m 173 now so I hope to get down to like 130, which would be awesome so I look better in paparazzi pictures” . Prosegue con un messaggio più diretto allo scopo: “Ora peso 79 kg, voglio arrivare a 59. Così nelle foto non si vedrà più il doppio mento da certe angolazioni strane” . Ha inoltre promesso: “I will post about my Ozempic journey, of course” .
Questa decisione riaccende il dibattito attorno al percorso della Bynes, segnata da dipendenze, disturbi alimentari e instabilità psichica. Dopo aver lasciato il mondo dello spettacolo nel 2012, affrontato ricoveri in cliniche psichiatriche, accusato abusi e lottato contro una dipendenza da Adderall, l’attrice sembrava aver trovato stabilità con la fine della sua tutela legale nel 2022 . Tuttavia, il ricorso a un farmaco off-label per scopi estetici accende dubbi tra sostenitori e critici, preoccupati per le possibili ricadute emotive e fisiche.
Quando l’immagine diventa ossessione
Il ricorso all’Ozempic per un “look migliore” in foto paparazzi tocca un nervo scoperto, considerando il tormento per il suo aspetto nelle performance passate. L’attrice aveva già confessato che film come She’s the Man ed Easy A l’avevano condotta in una spirale depressiva: “Non mi piacevo. Non mi riconoscevo” . In seguito, un intervento di blefaroplastica nel 2023 l’aveva aiutata a ritrovare autostima: “È stata una delle migliori cose che potessi fare per la mia fiducia” .
Amanda non è l’unica star a ricorrere a Ozempic—farmaco a base di semaglutide sviluppato per il diabete, sempre più utilizzato per dimagrire. Numerosi personaggi pubblici stanno seguendo questa tendenza, attirando attenzione mediatica, così come ha sottolineato uno studio del maggio 2024: circa uno su otto adulti statunitensi ha provato farmaci GLP‑1 per controllare il peso .
L’annuncio di Amanda solleva questioni complesse: da un lato, la libertà individuale di cercare benessere; dall’altro, la responsabilità di usare con consapevolezza farmaci non indicati per il consumo estetico, senza prescindere da un adeguato supporto medico. La sua promessa di documentare tutto il percorso potrebbe, infatti, influenzare i follower, diventando un faro per chi combatte insicurezze simili.
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