Una madre ha raccontato la complessità di gestire il lavoro e i figli senza avere a disposizione aiuti esterni come nonni o tate. La donna, che lavora quattro giorni a settimana, di cui uno solo in ufficio, ha spiegato come sia difficile organizzare gli orari scolastici dei bambini. In un’intervista all’HuffPost, ha dichiarato: “Sono fortunata perché posso lavorare da casa per la maggior parte del tempo, ma è comunque complicato far combaciare gli impegni lavorativi con quelli familiari.”
La questione del bilanciamento tra lavoro e famiglia diventa ancora più pressante quando si considera l’orario limitato dei servizi di assistenza all’infanzia, che generalmente chiudono tra le 15 e le 16. Questo costringe molti genitori a interrompere il lavoro per andare a prendere i propri figli a scuola, per poi riprendere le attività professionali anche fino a tarda notte. La madre ha condiviso la sua routine quotidiana: “Quando lavoro da casa mi sveglio alle 6, preparo i miei figli e li porto a scuola o al nido entro le 7:45, per iniziare a lavorare verso le 8:00. Termino alle 16:30 per andare a prenderli alle 16:45, altrimenti rischio di ricevere chiamate dalle insegnanti.”
Dopo aver recuperato i figli, la giornata non si conclude. La donna ha spiegato che tra la preparazione della cena, il bagno caldo e la lettura della favola della buonanotte, il tempo scorre velocemente. Solo intorno alle 20:00 riesce a riaprire il computer per completare il lavoro interrotto nel pomeriggio: “Il mio compagno spesso rientra dall’ufficio dopo che ho messo a letto i bambini, quindi non può darmi una mano.” Secondo lei, l’assenza di adeguati servizi per l’infanzia costringe i genitori a fare sacrifici, portandoli spesso a lavorare fino a notte fonda.
La madre ha sottolineato anche un’altra difficoltà: quella di sentirsi giudicata sul posto di lavoro quando deve uscire prima per occuparsi dei figli. “Anche se lavoro in presenza solo un giorno alla settimana, quando lascio l’ufficio alle 15:00 per andare a prendere mia figlia sento gli sguardi dei colleghi su di me. E provo un senso di colpa, come se stessi facendo meno degli altri, anche se a casa mi aspetta ancora molto da fare.”
Un sondaggio condotto dalla compagnia Working Families in collaborazione con Bright Horizons ha rivelato che il 44% dei genitori lavoratori si trova costantemente nella situazione di dover lavorare fino a tardi. Inoltre, tre genitori su cinque utilizzano anche il weekend per completare le attività che non riescono a terminare durante la settimana a causa delle responsabilità familiari.
Secondo la madre intervistata, la soluzione sarebbe adottare una maggiore flessibilità lavorativa. Questo permetterebbe ai genitori di organizzare il proprio tempo in modo da gestire sia il lavoro che la cura dei figli, soprattutto in assenza di supporto esterno o servizi adeguati. Ha concluso dicendo: “Per aiutare i genitori serve un lavoro flessibile che possano completare nei momenti della giornata che riescono a ritagliarsi tra la cura dei figli e la carenza di servizi di assistenza all’infanzia.”
La testimonianza mette in evidenza una problematica comune a molte famiglie e solleva la necessità di interventi concreti per migliorare le condizioni lavorative e familiari dei genitori.
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