Dopo l’eliminazione dalla semifinale di Wimbledon, la numero uno del tennis mondiale, Aryna Sabalenka, ha deciso di gestire con maggiore cautela il momento della conferenza stampa. La 27enne bielorussa, sconfitta da Amanda Anisimova, si è presentata davanti ai giornalisti con l’intenzione di evitare qualsiasi tipo di controversia, dichiarazioni impulsive o atteggiamenti che avrebbero potuto generare polemiche, come accaduto in passato.
La Sabalenka ha aperto l’incontro con un messaggio diretto e chiaro, rivolto ai presenti: “Non vedrete una conferenza tipo Roland Garros. Quindi chiunque stesse aspettando quella, può andarsene subito”. Queste parole, pronunciate con un sorriso, volevano sottolineare il suo impegno a mantenere un tono più pacato e professionale, lasciando alle spalle eventuali frustrazioni legate alla sconfitta.
La scelta di prendersi del tempo prima di affrontare i giornalisti è stata strategica. La Sabalenka ha spiegato che il momento immediatamente successivo alla perdita di una partita è sempre il più difficile, poiché si è sopraffatti dalle emozioni. Tuttavia, riflettere e analizzare la situazione con calma le ha permesso di riconoscere i meriti della sua avversaria. “Voglio dire, perdere fa schifo, ti senti sempre come se volessi morire. Non vuoi più esistere, è la fine della tua vita. Ma poi ti siedi un po’ e pensi a cosa avresti potuto fare diversamente nella partita, vedi cose in cui non eri al tuo meglio e vedi che l’altra giocatrice ha giocato molto meglio”, ha dichiarato.
La campionessa ha anche ammesso che ogni volta che si arriva alle fasi finali di un torneo, si percepisce la possibilità concreta di realizzare un sogno. Tuttavia, quando la sconfitta arriva, il senso di delusione può essere devastante: “Il primo momento è sempre il peggiore, perché ogni volta che competi in un torneo e arrivi a queste ultime fasi, pensi di essere vicina al tuo sogno, e poi perdi la partita, e ti senti come… ok, questa è la fine”.
A differenza di quanto accaduto al Roland Garros, dove aveva attribuito la sua sconfitta contro Coco Gauff più ai suoi errori che ai meriti dell’avversaria, la Sabalenka ha riconosciuto apertamente il valore della prestazione di Amanda Anisimova. “Lei è stata una giocatrice migliore, è stata più aggressiva”, ha affermato, dimostrando maturità e sportività. Questo atteggiamento rappresenta un netto cambiamento rispetto alle dichiarazioni rilasciate a Parigi, quando aveva anche ipotizzato che la Gauff avrebbe perso se al suo posto ci fosse stata Iga Swiatek.
La sconfitta contro la Anisimova non solo segna un altro capitolo difficile per la Sabalenka a Wimbledon – torneo che non ha mai conquistato – ma si somma a una serie di delusioni personali legate a questa competizione. “È dura, ho perso tre semifinali, tre. Poi mi è stato vietato di giocare (nel 2022, per le vicende della guerra in Ucraina, ndr), poi mi sono infortunata…”, ha ricordato la tennista.
Nonostante le difficoltà e le battute d’arresto nella sua carriera, la Sabalenka sembra determinata a imparare dai suoi errori e ad affrontare le sfide future con una mentalità più equilibrata. La sua capacità di riconoscere i meriti delle avversarie e di gestire le emozioni dimostra una crescita personale e professionale che potrebbe rappresentare un punto di svolta nel suo percorso sportivo.
Questa nuova attitudine potrebbe anche contribuire a migliorare i rapporti con le colleghe. Dopo le tensioni con la Gauff al Roland Garros, la Sabalenka si era scusata personalmente con l’americana durante Wimbledon, arrivando persino a condividere un momento di leggerezza insieme a lei attraverso un balletto scherzoso
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