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Antonio Di Gennaro, 72 anni, trovato morto a Quarto: i figli confessano l’omicidio. Avrebbero agito per motivi economici legati alla pensione della madre defunta



Il corpo senza vita di Antonio Di Gennaro, 72enne originario di Quarto, in provincia di Napoli, è stato ritrovato in una cassapanca sul terrazzo dell’abitazione dei suoi figli, situata in via Cicori. L’uomo, scomparso il 3 giugno, sarebbe stato ucciso dai suoi stessi figli, Michele e Andrea, rispettivamente di 42 e 34 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini, il movente del delitto sarebbe legato alla pensione di reversibilità della madre defunta. I due fratelli sono stati fermati dai carabinieri con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato.



Le prime ricostruzioni effettuate dagli inquirenti indicano che il 72enne sarebbe stato narcotizzato con un sonnifero somministrato nel caffè e successivamente soffocato con un cuscino. Dopo l’omicidio, il corpo sarebbe stato avvolto in cellophane e nascosto nella cassapanca sul terrazzo.

L’inchiesta è stata avviata dalla Procura della Repubblica di Napoli, che ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima per chiarire ulteriormente le dinamiche dell’accaduto. I due fratelli, incensurati e rispettivamente un ingegnere biomedico e un personal trainer, avrebbero confessato il crimine durante l’interrogatorio in caserma.

La denuncia della scomparsa di Antonio Di Gennaro era stata presentata proprio il 3 giugno dall’attuale compagna dell’uomo. Preoccupata dal mancato rientro del 72enne, la donna si era recata dai carabinieri per segnalare l’assenza del compagno. Ai militari aveva riferito quanto raccontatole dai figli dell’uomo: secondo la loro versione, il padre sarebbe fuggito all’estero con un’altra donna, rendendosi irreperibile. Tuttavia, la spiegazione fornita dai due fratelli non aveva convinto la donna, che aveva sottolineato come pochi giorni prima della scomparsa lei e Antonio avessero fatto acquisti insieme per partecipare al matrimonio di un amico.

Le indagini dei carabinieri si sono dunque concentrate sui due figli. Durante gli interrogatori, i fratelli avrebbero inizialmente mantenuto la versione della fuga all’estero del padre. Tuttavia, quando gli investigatori hanno annunciato l’intenzione di perquisire l’appartamento di via Cicori, i due avrebbero ammesso le loro responsabilità. Secondo quanto riferito agli inquirenti, il delitto sarebbe stato commesso proprio nell’abitazione di via Cicori, che era di proprietà della vittima ma nella quale non risiedeva più da tempo. Antonio Di Gennaro, infatti, si era trasferito a Napoli per vivere con la compagna.

I fratelli avrebbero dichiarato di aver agito perché il padre si rifiutava di cedere loro i soldi della pensione di reversibilità della madre defunta. Dopo averlo addormentato con un sonnifero sciolto nel caffè, lo avrebbero soffocato con un cuscino. Successivamente, il corpo sarebbe stato avvolto nella plastica e nascosto nella cassapanca sul terrazzo dell’appartamento.



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