Alfonso Signorini ha espresso il suo dispiacere per la “montagna di fango” che lo ha colpito, ma si è dichiarato “estremamente determinato e fiducioso” di poter ristabilire la verità dei fatti. Questa affermazione è stata riportata dall’avvocato Andrea Righi, legale di Signorini, il quale ha parlato per la prima volta dopo l’interrogatorio di Fabrizio Corona avvenuto martedì scorso davanti ai pubblici ministeri di Milano. Le sue parole, rilasciate ai colleghi del Corriere della Sera, sono state scelte con attenzione e hanno trasmesso un messaggio chiaro: la difesa di Signorini non rimarrà passiva e preannuncia sviluppi che potrebbero cambiare la narrazione attuale.
L’avvocato Righi ha sottolineato l’importanza di mantenere il focus sull’unico reato contestato, il revenge porn, specificando che “l’indagato non è il dottor Signorini”. Questa precisazione è significativa, poiché mentre Corona ha dedicato ampio spazio nel programma Falsissimo al presunto “sistema Signorini”, le indagini della Procura di Milano, guidate dal sostituto procuratore Alessandro Gobbis e dall’aggiunto Letizia Mannella, si concentrano sulla diffusione di immagini a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso degli interessati.
Righi ha evidenziato che la normativa sul revenge porn punisce non solo chi diffonde immagini senza consenso, ma anche chi riceve tali immagini dopo averle richieste. Questo aspetto potrebbe complicare ulteriormente la posizione di Corona, poiché i magistrati potrebbero indagare non solo su di lui, ma anche su chiunque gli abbia fornito le immagini.
L’avvocato ha inoltre avvertito che la situazione di Corona potrebbe aggravarsi. “Anche nella puntata andata in onda dopo i sequestri sono state nuovamente diffuse non solo le chat ma anche immagini sessualmente esplicite”, ha dichiarato Righi, aggiungendo che la pubblicazione di tali contenuti, anche se opacizzati, non esclude la responsabilità di Corona nel sollecitare e ricevere le immagini.
Durante l’interrogatorio, Corona ha risposto per meno di un’ora, dedicando gran parte del suo tempo alle domande sul presunto “sistema Signorini” piuttosto che sul revenge porn. Un particolare emerso dall’interrogatorio ha colpito Righi: Corona avrebbe riferito di avere un’agenzia che, dietro un compenso di 50 o 100 mila euro, si occuperebbe di “procurare la possibilità di entrare al Grande Fratello”. Questo dettaglio ha suggerito all’avvocato che, se esistesse un sistema di favori legato al reality, potrebbe essere necessario cercarlo altrove.
Infine, Righi ha fatto riferimento a “elementi nuovi e sorprendenti” che potrebbero emergere in futuro e contribuire a chiarire la verità dei fatti. Sebbene non abbia fornito dettagli specifici, ha lasciato intendere che la difesa di Signorini non si limiterà a respingere le accuse, ma potrebbe presentare prove o testimonianze in grado di contrastare la narrazione costruita da Corona attraverso il suo programma.
La situazione attuale rappresenta un capitolo complesso e in continua evoluzione nella controversia che coinvolge Alfonso Signorini e Fabrizio Corona. Mentre le indagini proseguono e le parti si preparano a un confronto legale, l’attenzione rimane alta su come questa vicenda si svilupperà nei prossimi giorni. La comunità dei fan e i media seguiranno con interesse gli sviluppi, in attesa di ulteriori chiarimenti e potenziali rivelazioni che potrebbero cambiare il corso della narrazione.
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Monica



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