Mentre tra gli Stati Uniti e le democrazie occidentali si discute sull’omicidio di Charlie Kirk, il giovane attivista americano ucciso durante un comizio, in Italia alcuni opinionisti sembrano più interessati ad assolvere la sinistra. Se da un lato è evidente che la sinistra dovrebbe interrogarsi sulla propria violenza interna, che ha spinto un giovane a sparare a un attivista repubblicano, dall’altro nei salotti televisivi si preferisce ignorare la questione. Tra questi, Corrado Augias che, incalzato sul tema, si difende citando la storia della sua parte politica, evitando di affrontare la questione in modo diretto.
“Bella ciao è un brand ormai”. Il delirio di Augias sull’omicidio di Kirk pic.twitter.com/chFkLzz9xQ
— DC News (@DNews10443) September 13, 2025
Nel corso del programma di approfondimento politico “In Onda” su La7, il giornalista Corrado Augias ha risposto alle accuse di odio politico nella sinistra, affermando: “Paragonare la situazione attuale a quella degli anni ’70, con l’odio politico alimentato dalle Brigate Rosse, è fuorviante. ‘Bella Ciao’ è diventata un simbolo, un brand, non un’incitazione all’odio”.
La questione è emersa in seguito alle dichiarazioni delle autorità americane, che hanno confermato l’arresto del 22enne Tyler Robinson, accusato dell’omicidio dell’attivista repubblicano Charlie Kirk. Secondo le autorità, “Bella ciao, bella ciao ciao ciao” era uno degli slogan incisi sui proiettili del fucile utilizzato nell’omicidio.
Molti hanno paragonato l’omicidio Kirk all’incendio del Reichstag. Augias ha risposto con una precisazione storica e una critica a Giorgia Meloni: “Evitiamo paragoni infondati. Reazioni impulsive, come il primo tweet della Meloni, non riflettono la realtà. Nessuno intende intimidire la Meloni, non vedo odio nei suoi confronti”.



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