Nel quartiere di Lido Tre Archi, a Fermo, un bambino di quattro anni è stato brutalmente aggredito da un pitbull ieri mattina, mentre era sul pianerottolo del quarto piano di una casa vacanza. L’episodio, che ha lasciato la comunità sotto shock, è stato riportato da più testate, tra cui Il Resto del Carlino, Fanpage, La Nuova Riviera e Zazoom .
Secondo le ricostruzioni, il piccolo – in vacanza con la famiglia – si è affacciato sul ballatoio intorno alle 10 e si è trovato improvvisamente faccia a faccia con l’animale. Il cane lo ha azzannato al fianco e lo ha scaraventato contro il muro e il pavimento, come “un pupazzo di pezza”, prima che i proprietari intervenissero per liberarlo dalla presa .
I genitori, intraprendendo i soccorsi, hanno chiamato immediatamente il 118. I sanitari, constatate le condizioni critiche, hanno disposto un trasferimento urgente all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona, dove il bimbo è ora ricoverato in prognosi riservata .
Al loro arrivo, le forze dell’ordine hanno trovato un lago di sangue sul pianerottolo, ma il pitbull e i suoi proprietari – un uomo e una donna, secondo le testimonianze – si erano già allontanati, rendendosi irreperibili . Le ricerche di cane e custodii proseguono senza sosta: i carabinieri hanno individuato l’alloggio dove verosimilmente risiedono, ma nessuno ha risposto ai citofoni .
Il quartiere testimonia che non si tratta di un episodio isolato. Solo la sera precedente, una famiglia aveva denunciato la presenza di tre pitbull che bloccavano l’ingresso del condominio. L’amministratore aveva già multato vari proprietari per la presenza di molossi non controllati, segnalando situazioni di pericolo agli organi competenti . Questo atto segue altre storie di aggressioni di grossi cani nella zona, rendendo la vicenda ancora più allarmante.
Via via che emergono dettagli, il messaggio alle autorità e alla comunità di Lido Tre Archi diventa chiaro: la sicurezza dei luoghi condivisi è a rischio, soprattutto quando si tratta di animali potenzialmente pericolosi e proprietari irresponsabili. Le forze dell’ordine, oltre alle ricerche del pitbull, avvieranno verifiche sulla regolarità delle condizioni di custodia dell’animale.
La prognosi riservata del piccolo, le circostanze violente dell’aggressione e la fuga dei proprietari confermano la gravità della vicenda. Ora si attende di capire se il bambino reagirà alle cure e quali responsabilità saranno accertate dalle indagini.
Le famiglie del quartiere, già provate da altri episodi di violenza e insicurezza, esprimono crescente apprensione. Il fatto riaccende il dibattito sul controllo dei cani di grossa taglia e la necessità di norme più rigide per evitare simili tragedie in futuro.
Se hai informazioni utili per rintracciare il pitbull o i suoi proprietari, è fondamentale contattare tempestivamente le forze dell’ordine locali.
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