Dopo oltre un decennio dietro le sbarre, Rasero richiede otto ore di permesso per rivedere la madre, sostenuto da una relazione che lo definisce detenuto modello. Dopo più di dieci anni di detenzione, Antonio Rasero, l’ex broker genovese condannato per l’omicidio del piccolo Alessandro Mathas, ha presentato la sua prima richiesta di permesso premio.
L’uomo, che si è sempre professato innocente, ha chiesto di poter uscire per otto ore, dalla mattina alla sera, per trascorrere del tempo con la madre, un diritto previsto dalla legge dopo un certo periodo di pena scontata.
La richiesta, avanzata tramite il suo legale Cristiano Mancuso, è ora al vaglio del tribunale di Sorveglianza di Genova, che deciderà entro questa settimana. Tuttavia, il sostituto procuratore generale ha espresso parere contrario, ritenendo che il tempo trascorso in carcere sia ancora troppo breve per concedere il permesso. La difesa ha però replicato sottolineando che Rasero ha già scontato più di un terzo della pena di 26 anni e che la legge consente la richiesta dopo dieci anni di detenzione.
A sostegno della domanda, è stata presentata una relazione della direzione del carcere di Marassi che descrive Rasero come un detenuto modello: studia grafica, lavora all’interno della casa circondariale e partecipa a corsi di teatro, mantenendo una condotta impeccabile. L’avvocato Mancuso ha inoltre spiegato che il lavoro esterno, suggerito dalla procura generale come alternativa, al momento impedirebbe a Rasero di completare gli studi per il diploma di grafica.
Il caso riguarda l’omicidio avvenuto nel marzo 2010 a Genova, quando il piccolo Alessandro, di soli otto mesi e figlio dell’allora compagna occasionale di Rasero, fu ucciso nel residence affittato dall’ex broker. Secondo l’accusa, Rasero avrebbe spinto il bambino contro lo spigolo di un divano dopo una notte trascorsa a consumare cocaina con la madre, assente al momento del fatto perché impegnata a cercare altra droga. La compagna fu condannata per abbandono di minore con conseguente morte, mentre Rasero fu condannato definitivamente a 26 anni dopo un lungo iter giudiziario.
L’ex broker attende ora la decisione definitiva del tribunale, con la speranza che questa prima uscita possa rappresentare un passo verso ulteriori benefici penitenziari, come la semilibertà, che potrà essere concessa una volta scontati almeno due terzi della pena. Se la richiesta verrà respinta, la difesa ha già annunciato che ripresenterà domanda nei prossimi mesi.
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