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Bimbo muore annegato a Cavallino, il racconto della madre: “Era lì davanti, poi più nulla”



L’11 agosto 2025, Carlo, un bambino di sei anni, è tragicamente annegato a Cavallino-Treporti durante una gita al mare, un regalo per il suo compleanno festeggiato solo tre giorni prima. La madre, Dana, ha condiviso il suo dolore, dichiarando: “Era davanti a me, e poi… non l’ho più visto”. Quella che doveva essere una giornata di divertimento e spensieratezza si è trasformata in un incubo per la famiglia Panizzo. Carlo stava giocando vicino alla riva quando, in un attimo, è scomparso. La madre, accortasi della sua assenza, ha subito lanciato l’allerta, dando inizio a una mobilitazione di soccorso.



La scomparsa del piccolo ha scosso profondamente non solo Cavallino, ma anche Roncade, il comune di origine di Carlo. Mentre la madre cercava di spiegare la situazione, sui social si sono diffuse polemiche e accuse contro di lei, accusata di negligenza. Tuttavia, molti utenti hanno sottolineato quanto sia facile perdere di vista un bambino in spiaggia, dove bastano pochi secondi per una tragedia.

Dana ha raccontato al Corriere della Sera: “Seduta sulla spiaggia, ero convinta che fosse al sicuro. Poi… non l’ho più visto. Poteva essere ovunque e non ho sentito nemmeno un urlo”. Nel tratto di mare di Ca’ Pasquali, dove il fondale degrada lentamente, si erano formate insidiose buche di risacca, accentuate dal vento del mattino. La donna, rendendosi conto della situazione, si è precipitata dai bagnini e ha chiamato il nome di Carlo, attivando i soccorsi intorno alle 16.

La risposta è stata immediata. Andrea, un bagnino in servizio, ha riferito di aver lanciato il segnale d’emergenza e di aver chiesto ai turisti di entrare in acqua. In pochi minuti, circa 600 persone hanno formato una lunga catena umana, perlustrando il mare palmo a palmo. Sul posto sono intervenuti la Guardia Costiera, i vigili del fuoco, motovedette, elicotteri e unità specializzate. Le ricerche sono proseguite per ore, con la speranza che Carlo si fosse allontanato da solo. “Abbiamo sperato per tutto il giorno che il bambino non fosse in acqua”, ha dichiarato Carlo Metelli, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Venezia.

Alle 2:45 di martedì notte, i sommozzatori hanno finalmente individuato Carlo, il cui corpo era adagiato sul fondale vicino ai frangiflutti, a circa cento metri dalla riva e a due metri di profondità. La tragedia ha colpito duramente la comunità locale; il Comune di Cavallino-Treporti ha annullato eventi e cerimonie pubbliche, offrendo supporto psicologico e logistico alla famiglia. Sui pontili vicini al luogo della tragedia, alcuni hanno lasciato messaggi commemorativi e oggetti in ricordo del piccolo, come magliette e biglietti: “Ciao Carlo, bellissimo angelo, riposa in pace” e “Abbracciamo la tua mamma”.

Il sindaco di Roncade, Marco Donadel, ha espresso il suo cordoglio: “Da genitore posso solo immaginare lo strazio, il dolore e il vuoto che provano i genitori in questo momento. Abbiamo sperato con tutto il cuore che il piccolo Carlo fosse stato fortunato o si fosse in qualche modo messo in salvo”. In risposta alla tragedia, la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo conoscitivo senza indagati, necessario per ricostruire la dinamica degli eventi.

Tra commozione e polemiche, le comunità di Roncade e Cavallino si stringono attorno alla famiglia Panizzo, ricordando che il mare, anche quando appare calmo, può nascondere insidie invisibili. La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in spiaggia e sull’importanza di una vigilanza costante sui bambini, sottolineando che il dolore non dovrebbe mai essere accompagnato da giudizi affrettati.

Le autorità e le associazioni locali stanno ora riflettendo su come migliorare la sicurezza nelle aree balneari, affinché simili incidenti non si ripetano in futuro. La memoria di Carlo rimarrà viva nella comunità, un monito per tutti sull’importanza della prevenzione e della protezione dei più piccoli.



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