​​


Bologna, Piantedosi condanna gli scontri: «Violenza inaccettabile, attacco antisemita»



Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato le recenti affermazioni del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, riguardo ai danni da 100 mila euro causati durante le manifestazioni. Piantedosi ha espresso la speranza che le dichiarazioni del sindaco siano state “soltanto una battuta, per quanto infelice”, sottolineando che i danni devono essere richiesti a chi li provoca, non a coloro che si impegnano a contenerli. Secondo il ministro, in piazza a Bologna si trovavano da una parte “criminali che hanno aggredito e devastato” e dall’altra i poliziotti che hanno cercato di difendere l’ordine. Ha ribadito l’importanza di non colpevolizzare le forze dell’ordine, affermando che non si deve “dare l’idea che si cerchi di assolvere i delinquenti”.



Riguardo alla richiesta del sindaco di non far disputare la partita della Virtus contro il Maccabi, Piantedosi ha affermato che, nonostante i rischi, non si poteva “subire la prevaricazione”. Ha criticato le proposte del Comune, che sembravano limitarsi a spostare il problema senza considerare le implicazioni per gli altri sindaci coinvolti. Ha espresso la sua incredulità riguardo a possibili “condizionamenti ideologici” che avrebbero potuto influenzare la decisione.

Quando gli è stato chiesto se il sindaco Lepore avesse voluto cedere ai violenti, Piantedosi ha risposto che consentire ai violenti di ricattare le istituzioni equivarrebbe ad “abdichare all’inderogabile dovere di difendere fondamentali principi costituzionali”. Ha sottolineato che in Italia ogni individuo deve avere libertà e agibilità, senza che qualcuno pretenda di limitare i diritti degli altri.

In merito alla gestione dell’ordine pubblico, Piantedosi ha dichiarato di aver previsto le azioni di gruppi estremisti, che miravano a impedire la presenza del Maccabi in città. Ha descritto questi gruppi come “professionisti del disordine” che sfruttano temi divisivi per giustificare azioni violente, evidenziando anche la presenza di una componente di antisemitismo durante le manifestazioni. Ha espresso gratitudine per il lavoro delle forze dell’ordine, affermando che “non deve essere mandata una fattura dei danni ma la gratitudine per la professionalità e l’equilibrio” mostrati in situazioni difficili.

Piantedosi ha riconosciuto che la sicurezza è diventata un tema emergente, non solo a Milano, ma in molte altre città, dove i sindacati di polizia segnalano carenze negli organici. Ha ribadito l’impegno del governo nel migliorare la sicurezza, citando dati che mostrano un aumento delle assunzioni nelle forze di polizia e una diminuzione dei reati rispetto a dieci anni fa.

A proposito delle richieste di confronto da parte dell’opposizione, ha dichiarato che il governo è sempre disponibile a dialogare, mentre affronta problematiche come l’immigrazione incontrollata e il degrado delle periferie. Ha sottolineato che le politiche adottate sono state spesso criticate da chi ora chiede maggiore sicurezza.

Piantedosi ha anche affrontato la polemica riguardante le dichiarazioni del consigliere del presidente Mattarella, Francesco Saverio Garofani, escludendo la possibilità di complotti e affermando che “l’autorevolezza del Quirinale non è stata mai messa in dubbio da nessuno”. Ha confermato il rispetto trasversale per il presidente Mattarella, considerato un punto di riferimento stabile per il Paese.

In merito ai recenti sviluppi giudiziari, Piantedosi ha commentato la decisione dei giudici dell’Aquila di trasferire in una casa famiglia i bambini che vivevano in un bosco. Ha affermato che “sottrarre dei minori ai propri genitori deve essere sempre una decisione estrema da ponderare con molta cautela”, sottolineando la gravità di privare i bambini dell’affetto familiare.



Add comment