Teresa Sommario, 52 anni, è stata uccisa nel pomeriggio del 17 giugno nell’abitazione di famiglia a Racale (Lecce). Il presunto responsabile è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, studente universitario in Economia a Roma. Dalle ricostruzioni, tra madre e figlio era scoppiata una discussione in casa e sarebbe stato proprio durante questa lite che Manni avrebbe colpito la madre con un’ascia da scout, infierendo in particolare sulla testa e sul collo .
Il corpo di Sommario è stato rinvenuto in una pozza di sangue da parte del figlio minore, uno dei due gemelli di 18 anni, che ha subito lanciato l’allarme . Per la donna, purtroppo, non c’era più nulla da fare all’arrivo dei soccorsi.
Dopo l’aggressione, secondo le fonti investigative, Manni ha abbandonato l’accetta e si è dato alla fuga, andando a zone limitrofe, probabilmente verso Torre Suda. Alcuni passanti lo avrebbero poi visto, in stato confusionale, senza maglietta, e hanno avvisato i Carabinieri .
Le forze dell’ordine – in particolare i Carabinieri della Compagnia di Casarano e del Nucleo Investigativo di Lecce, insieme a unità cinofile e droni – hanno subito avviato la perlustrazione: Manni è stato fermato nel centro di Racale e condotto in caserma per essere interrogato, con l’accusa di omicidio volontario .
Secondo quanto emerge, il ragazzo era tornato in Salento nei giorni precedenti per la festa patronale e viveva con la madre dall’estate, mentre a Roma frequentava l’università . L’arma utilizzata – un’accetta da boy scout, in possesso del giovane sin dall’infanzia – è stata recuperata nei pressi dell’abitazione .
Non risultano casi analoghi nella famiglia: la madre, separata dal marito Daniele Manni, ex assessore ai Lavori Pubblici del comune, viveva a Racale con i tre figli; i pubblici vicini la descrivono come una famiglia tranquilla e senza segnali premonitori . Anche il sindaco Antonio Salsetti ha definito l’accaduto come “una tragedia senza spiegazione”, sottolineando l’insospettabilità del giovane e il turbamento suscitato nella comunità .
Al momento, il movente resta incerto. Secondo qualcuno, l’inizio della violenza sarebbe collegato a tensioni sulla carriera universitaria di Filippo, forse acuite da preoccupazioni familiari . Le indagini proseguiranno per chiarire la dinamica dei fatti e le ragioni del gesto. La salma della vittima è stata trasferita all’obitorio di Lecce per l’autopsia, mentre l’interrogatorio del 21enne prosegue sotto la supervisione della Procura.
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