La scuola pagata con soldi Ue per futuri diplomatici finisce sotto inchiesta da parte della magistratura europea (Eppo). Potrebbe esserci un uso sbagliato dei fondi: bloccati l’ex ministro e capo esteri Ue, oggi rettore del Collegio d’Europa Federica Mogherini insieme a Stefano Sannino, già segretario del Servizio europeo per le questioni estere, adesso dirigente alla Commissione Ue per area Medioriente-Nordafrica.
Per volere dell’Eppo, autorizzato da un giudice, la polizia federale (FGP Ovest-Flandra) ha controllato alcuni locali del Collegio d’Europa a Bruges, gli uffici del Servizio esterno Ue a Bruxelles e le case degli indagati. Nella comunicazione si precisa che l’indagine è stata fatta pure con l’aiuto dell’Ufficio anti-frode europeo (Olaf).
In ballo c’è il piano per l’Accademia Diplomatica Ue – un corso di nove mesi rivolto a futuri funzionari nei Paesi UE – dato dall’Alta Rappresentanza europea al Collegio d’Europa in Belgio, tra il 2021 e il 2022, dopo una selezione competitiva.
I giudici cercano chiarimenti su un punto preciso: se il Collegio d’Europa oppure chi lo rappresenta abbia ricevuto informazioni riservate sulle regole della gara. Forse già sapevano come sarebbe andata a finire, molto tempo prima che l’avviso fosse reso pubblico dal Seae. Non è detto che sia così, ma serve capirlo. Alcuni indizi fanno pensare a una possibile conoscenza anticipata dei requisiti vincenti. Il tutto emerge mentre si analizzano le tempistiche e i contatti tra le parti coinvolte.
“Vi sono forti sospetti che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l’articolo 169 del Regolamento Finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all’appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara”, scrive l’Eppo.
Prima delle retate, la magistratura aveva chiesto di togliere l’immunità a vari sospetti – richiesta accolta. Le segnalazioni sono partite da Olaf, dove hanno messo nero su bianco i primi elementi. Sarebbe roba seria: truffe negli appalti pubblici, mazzette, incarichi doppi e pettegolezzi fuori posto. L’inchiesta procede con il supporto di un giudice inquirente locale nella regione bresciana della Vallonia.
Poco dopo, è spuntata una critica da parte di Budapest.
Ancora un giorno, ancora uno scandalo pesante in Ue. I carabinieri belgi entrano di forza al Seae e al Collegio d’Europa prima del sole. Carte portate via, persone bloccate, accuse di tangenti e giri strani nelle commesse pubbliche. Quella che chiamavano la scuola speciale per funzionari Ue adesso indagata per favori nelle offerte lavorative? Non è fiction.
Strano che Bruxelles giudichi gli altri sul rispetto delle regole, visto che i suoi uffici paiono usciti da un film giallo invece di lavorare davvero insieme.
Lo annuncia su X Zoltan Kovacs, che parla a nome di Viktor Orban, primo ministro ungherese.



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