Roberto Fico, recentemente eletto governatore di Napoli, ha espresso la sua intenzione di dedicarsi al lavoro con umiltà e determinazione. In un’intervista a “Un giorno da pecora”, ha dichiarato: “Ora testa bassa e lavorare”, sottolineando la necessità di concentrazione in un momento cruciale per la sua carriera politica. Nonostante l’entusiasmo, Fico sa di dover affrontare una mole di lavoro significativa e ha deciso di prendersi un mese di tempo prima di affrontare il tema della giunta, nonostante l’urgenza dell’approvazione del bilancio regionale.
Fico ha spiegato che preferisce non sentire parlare di giunta per un mese, affermando: “È iniziato un percorso lungo che porterà lontano”, evidenziando che non c’è fretta nel procedere. Tuttavia, la scadenza per l’approvazione del bilancio incombe, e il governatore dovrà iniziare a riflettere sulle nomine già dalla settimana prossima. Per ora, Fico si concede cinque giorni di riposo, ma non passerà questo tempo sul suo gozzo, a causa delle condizioni meteorologiche avverse. “C’è libeccio, è pieno di onde e le barche devono rimanere in porto”, ha spiegato.
Nel fine settimana, il Partito Democratico (Pd) si riunirà in Toscana per discutere di un nuovo correntone, il quale sembra essere destinato a sostenere Elly Schlein, ma che la segretaria teme possa minacciare la sua leadership. Fico utilizza questa situazione come un’opportunità per osservare le dinamiche interne del suo partito e dei suoi alleati. Ha affermato: “I partiti saranno rappresentati, servono persone di qualità e competenza”, il che ha sollevato dubbi su quanto potere avrà realmente nel decidere le linee politiche, dato che molti vedono in lui un semplice “ragazzo immagine”.
Il nuovo governatore ha ereditato una situazione complessa, avendo sostituito Vincenzo De Luca, il cui successo era stato in parte dovuto alla sua capacità di gestire alleati e candidati impresentabili. Ora Fico si trova a dover affrontare la questione di quanti compromessi sarà disposto a fare per formare la sua giunta. La sua vittoria non è stata solo il risultato del suo operato, ma anche del lavoro di tutte le otto liste che lo hanno sostenuto, il che rende evidente che il suo consenso non è frutto di una campagna solitaria.
Fico, che ha sempre avuto un rapporto difficile con il lavoro, si trova ora a dover pagare il conto per i voti ricevuti. Tra le sue priorità c’è l’inserimento di Clemente Mastella, che ha portato 72.000 voti, e la necessità di dare spazio anche ad altri gruppi che hanno contribuito al successo. In particolare, il Pd, che ha ottenuto 370.000 voti, si aspetta di ricevere tre assessorati, mentre De Luca ne chiederà due, e Fico potrebbe ottenere solo uno di quelli rimasti.
Il decimo assessorato, di diritto per il M5S, potrebbe però essere oggetto di trattativa, poiché ci sono pressioni per assegnarlo a un tecnico, in particolare nel settore della Sanità, che rappresenta una parte significativa del bilancio regionale. Questo scenario mette in discussione le promesse di cambiamento e di rinnovamento che Fico ha cercato di rappresentare.



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