Caos nel Pd di Pontedera: dopo il commissariamento del partito provinciale a Pisa, esplode la protesta contro l’esclusione dell’assessora Sonia Luca dalle liste per le prossime elezioni regionali. In segno di dissenso, dirigenti e amministratori locali hanno annunciato le loro autosospensioni in massa.
Pontedera, cittadina di poco meno di 30mila abitanti nota per essere la patria della Piaggio e della Vespa, entra così negli annali politici per un fatto senza precedenti: l’uscita contemporanea dell’intero gruppo dirigente locale del Partito Democratico.
Nel giro di poche ore si sono autosospesi tutti i componenti della giunta comunale, gli ex sindaci, il gruppo consiliare, i segretari dei circoli, nove membri su undici della segreteria cittadina e gran parte dell’assemblea comunale. Persino la storica festa del circolo Fuori del Ponte, che doveva inaugurarsi mercoledì sera, è stata annullata.
Al centro della contestazione c’è la mancata candidatura di Sonia Luca, assessora comunale alla Casa e alle Pari opportunità, che era stata indicata all’unanimità dal Pd di Pontedera come rappresentante del territorio. La decisione finale, presa dai vertici nazionali, ha escluso il suo nome senza fornire spiegazioni ufficiali.
Per comprendere la portata della protesta bisogna risalire agli scorsi mesi, quando il congresso comunale del Pd pisano era stato sospeso per presunte irregolarità segnalate dall’area riformista. Il partito provinciale era quindi stato commissariato e affidato a Vinicio Peluffo, incaricato di ricomporre i contrasti interni e di stilare le liste per le regionali.
Dopo lunghe trattative, si era stabilita una lista equilibrata: quattro candidati di area Schlein e quattro di area Bonaccini, con la presenza garantita di due uscenti, Alessandra Nardini e Antonio Mazzeo, entrambi poi autorizzati a ricandidarsi tramite deroga nazionale. Peluffo aveva predisposto undici nomi, per gestire eventuali esclusioni, ma al momento della chiusura delle liste è arrivato lo strappo: il depennamento di un segretario di circolo riformista e soprattutto di Sonia Luca.
La scelta ha alimentato malumori profondi, aggravati dal fatto che Pontedera, storicamente centrale per il Pd toscano, non avrebbe nessun rappresentante diretto in lista. Dal Nazareno non sono arrivate spiegazioni ufficiali, nonostante il gesto di Katia Lazzereschi, candidata pisana che ha rinunciato alla propria candidatura pur di lasciare spazio a Luca.
Il risultato è che nella lista definitiva figurano otto nomi, tra cui solo un riformista, a fronte di un equilibrio inizialmente concordato. Una sproporzione che ha spinto i dem pontederesi a una protesta compatta e clamorosa.
A poche settimane dal voto regionale, la crisi interna al Pd pisano si presenta come un ostacolo pesante per la campagna elettorale. L’autosospensione collettiva degli amministratori di Pontedera rischia di indebolire il partito in un territorio tradizionalmente considerato un suo feudo storico, mettendo in luce divisioni che potrebbero avere ripercussioni ben oltre i confini provinciali.



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