Il 26 giugno, Carlo Verdone ha partecipato ai funerali di Alvaro Vitali, tenutisi presso la Chiesa di San Pancrazio a Monteverde Vecchio, Roma. Tra i pochi volti noti dello spettacolo presenti, Verdone ha ricevuto ringraziamenti da molti per la sua presenza: “Sei l’unico a essere venuto,” gli hanno detto. Il legame tra i due attori era profondo, sia a livello umano che artistico, e Vitali aveva recentemente collaborato con Verdone in un ruolo per la quarta stagione di Vita da Carlo.
Parlando brevemente con i giornalisti prima della cerimonia, Verdone ha elogiato Vitali per la sua professionalità e amicizia: “Mi ha dato il suo volto, la sua amicizia, tanta professionalità anche se era in condizioni fisiche molto precarie.” Ha espresso gratitudine per il contributo che Vitali ha dato al suo lavoro, affermando che la sua presenza ha arricchito il racconto cinematografico. La loro amicizia si è sviluppata nel tempo, alimentata dalla passione comune per il cinema, come dimostrato dalle parole di Verdone: “Gli ho sempre voluto bene sin dai primi film di Fellini che ho tanto amato.”
Durante la cerimonia, Verdone ha riflettuto sulla carriera di Vitali, rispondendo a chi sosteneva che l’attore meritasse di più: “Il cinema è così, dopo un po’ il momento del tramonto arriva per tutti e non riguarda solo personaggi come Alvaro, ma anche attori di alta fascia.” Ha poi aggiunto che la vita comporta anche l’accettazione di momenti di declino: “Bisogna anche prepararsi a momenti in cui ci si appanna, si scompare.” Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di lasciare un’eredità attraverso le opere e i film, affermando che Vitali era “un gran signore.”
Verdone ha ricordato i loro ultimi scambi di messaggi, avvenuti poco prima del ricovero di Vitali a causa di una polmonite debilitante. “Ci siamo messaggiati fino a due settimane fa, mi chiedeva sempre come stesse andando la serie,” ha raccontato Verdone, rivelando che Vitali aveva interpretato un ruolo significativo nella serie. “Lui è stato perfetto, quando la vedrete vi emozionerete molto perché fa un discorso lungo, pieno di significato sulla vita e sulla morte.”
Durante il suo intervento in chiesa, Verdone ha ribadito i concetti già espressi alla stampa, parlando della poesia che caratterizzava il lavoro di Fellini e di come Vitali incarnasse quella poesia: “Ha recitato nel migliore dei modi per me monologhi molto toccanti.” Ha anche menzionato che, nonostante le sue condizioni di salute, Vitali ha continuato a lavorare con dedizione: “Quel giorno non stava bene, ha fatto impressione un po’ a tutti, ma lui diceva di andare avanti.”
Verdone ha concluso il suo tributo esprimendo la sua gratitudine per l’opportunità di lavorare con Vitali: “Alla fine gli ho detto di essergli grato per la fatica spesa, ma lui ha risposto che doveva farlo perché gli avevo dato una grande opportunità, ma l’opportunità l’aveva data lui a me.” Ha descritto Vitali come un uomo intelligente, riflessivo e profondamente buono, augurandogli un buon viaggio e sperando in un “sguardo benevolo” da parte sua nei confronti di chi lo ha amato e rispettato.
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