Carlos Diaz Gandia ha guadagnato notorietà nel mondo della danza, diventando un nome di riferimento grazie alle sue coreografie per brani di successo come “Chiamo io, chiami tu” e “Tuta Gold”. La sua ascesa è stata accelerata da un video virale in cui guidava Gaia con suoni onomatopeici, un momento che ha catturato l’attenzione del pubblico e lo ha fatto diventare un volto noto. In un’intervista a Fanpage.it, Gandia condivide alcuni retroscena della sua carriera e come stia affrontando la nuova popolarità.
Gandia ha recentemente avuto l’opportunità di collaborare con Fabio Fazio, il noto conduttore italiano, che gli ha proposto di entrare nel cast di “Che Tempo Che Fa”. Riguardo a questa esperienza, Gandia ha affermato: “L’esperienza con lui è stata molto carina. Lui è stato gentilissimo con tutti noi, ci ha detto: ‘Dai, dobbiamo fare qualcosa insieme’. E io ho risposto: ‘Si, let’s go’”. Questa richiesta lo ha colto di sorpresa, poiché Gandia è abituato a lavorare dietro le quinte e ora si trova a dover affrontare il mondo della televisione.
Quando gli è stato chiesto se parteciperebbe a un programma come “Ballando con le stelle”, Gandia ha risposto: “Mi piace lavorare con ballerini professionisti, ma ‘never say never’. Sono aperto a tutte le possibilità”. La sua esperienza con Gaia è stata fondamentale, poiché ha notato subito il suo potenziale: “Lei mi è subito sembrata molto interessante per il suo mix italo brasiliano. Non mi sono sbagliato. È una persona forte”.
Il successo della coreografia di “Chiamo io, chiami tu” ha sorpreso Gandia. “Mi trovavo in Spagna, dove si sapeva del video, ma è qui in Italia che c’è stato il boom”, ha raccontato. Il suo telefono ha cominciato a ricevere messaggi incessanti e ora viene riconosciuto per strada, una novità per lui che è sempre stato il professionista dietro l’artista. “È stata una grande opportunità. Molti si sono innamorati del mio modo di lavorare e della mia spontaneità”.
Un aspetto distintivo del suo approccio è l’uso di suoni onomatopeici durante le prove. “I suoni sono automatici, non ci penso. Prima di fare una coreografia con la musica, balliamo senza. Invece che dire 1,2,3… usiamo anche questi suoni”, ha spiegato. Questo metodo, che potrebbe sembrare insolito, è parte della sua routine e serve a creare un legame più forte con gli artisti che guida.
Riguardo alla sua esperienza con Mahmood e la coreografia di “Tuta Gold”, Gandia ha descritto come sia stato fondamentale trovare un movimento semplice ma efficace per accompagnare il ritornello. “Abbiamo trovato la formula perfetta da vedere e da capire, che avesse la stessa energia della canzone”, ha detto. Anche in questo caso, l’uso di suoni onomatopeici ha avuto un ruolo chiave, creando un’atmosfera di lavoro collaborativo.
Gandia ha anche parlato del suo imminente tour con Will Smith, sottolineando quanto abbia imparato osservando da vicino un artista di tale calibro. “C’è un livello di professionalità, puntualità e umanità altissimo. Mi sono sentito bene e apprezzato”, ha affermato, evidenziando l’importanza di queste esperienze per la sua crescita professionale.
Definito da Gaia come un “Hit Dance Maker”, Gandia ha accolto con entusiasmo questa etichetta. “Ovvio, è un complimento pazzesco. Sono contento di aver collaborato a hit come Tuta Gold, Sesso&Samba…”, ha dichiarato. Ha anche espresso il desiderio di lavorare con Anna Pepe, notando la sua energia e il suo suono internazionale.
Nonostante il successo, Gandia rimane concentrato sulla qualità del suo lavoro e sulla sua autenticità. “La danza è per tutti. È un istinto. È importante rompere lo stereotipo che la ballerina o il ballerino debbano essere figure belle e muscolose”, ha affermato, sottolineando che la vera essenza della danza risiede nella capacità di trasmettere emozioni.
Quando gli è stato chiesto come gestisce le critiche, ha risposto: “Non prendo in considerazione quello che qualcuno mi dice tramite un profilo falso. Non meritano la mia energia, non ho tempo per l’odio”. La sua determinazione a rimanere fedele a se stesso è evidente, e il suo percorso è stato influenzato dalle sue esperienze familiari. “Quando avevo due o tre anni, le mie sorelle ballavano sulle Spice Girls. Guardarle è stata la mia ispirazione”.
Infine, Gandia ha riflettuto sul suo percorso e su cosa direbbe al sé bambino: “Di essere se stesso. Sono qui per vivere la mia vita. Ho imparato fin da piccolo l’importanza dell’autenticità”. Con il suo talento e la sua passione, Carlos Diaz Gandia continua a lasciare un segno indelebile nel mondo della danza, dimostrando che il successo è il risultato di dedizione e autenticità.
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