Un anno aggiuntivo di reclusione per Husamettin Dogan, l’uomo che aveva presentato ricorso contro la condanna per lo stupro di Gisèle Pelicot, una donna di 72 anni abusata da decine di uomini reclutati online dal suo ex marito, Dominique Pelicot, mentre si trovava in stato di incoscienza. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Nîmes nella giornata di giovedì 9 ottobre.
Dogan è l’unico tra i 51 uomini condannati per aver abusato della vittima a essersi appellato alla sentenza di primo grado. La Corte ha stabilito per lui una pena detentiva di 10 anni, un anno in più rispetto alla condanna iniziale. Secondo le indagini, Gisèle Pelicot è stata drogata con sedativi per circa un decennio dal marito, che organizzava poi gli abusi da parte di sconosciuti mentre lei era priva di sensi.
La Corte d’Appello ha confermato la responsabilità penale di Dogan, che è stato giudicato colpevole di violenza sessuale e stupro aggravato dall’uso di sostanze chimiche, come già accertato nel primo processo. Durante il procedimento, gli investigatori hanno presentato un video che mostra l’uomo nella casa della vittima per oltre tre ore, contrariamente a quanto da lui dichiarato. Nel filmato, si vede chiaramente Dogan abusare della donna.
Nella sua testimonianza resa mercoledì 8 ottobre, Gisèle Pelicot ha accusato apertamente l’imputato, chiedendogli di assumersi la responsabilità delle sue azioni. “Mi ha stuprata”, ha dichiarato la donna durante l’udienza. Nonostante ciò, l’uomo ha continuato a sostenere di essere stato “incastrato” dall’ex marito della donna, Dominique Pelicot, e di non aver mai avuto intenzione di commettere violenza.
La giuria popolare incaricata di decidere sull’appello era composta da cinque uomini e quattro donne, supervisionati da tre magistrati. Questo procedimento si differenzia dal primo grado, in cui il verdetto era stato emesso da un collegio giudicante composto da cinque giudici.
Nel dicembre dello scorso anno, gli altri 50 uomini coinvolti nel caso sono stati condannati a pene detentive variabili tra i 3 e i 15 anni, con due condanne sospese con la condizionale. La pena più severa, pari a 15 anni, è stata inflitta a un uomo che aveva abusato della vittima sei volte. Per quanto riguarda Dominique Pelicot, ex marito della donna e principale responsabile degli abusi, la sentenza è stata di 20 anni di reclusione, la pena massima prevista per i reati contestati.
Il caso ha suscitato grande attenzione mediatica e indignazione pubblica per la brutalità e la durata degli abusi subiti da Gisèle Pelicot. La vicenda ha anche sollevato interrogativi sul ruolo delle piattaforme online utilizzate per reclutare gli aggressori e sulla necessità di rafforzare i controlli contro questi crimini.
La decisione della Corte d’Appello rappresenta una conferma della gravità dei reati commessi e un ulteriore passo verso la giustizia per la vittima. Tuttavia, il caso continua a sollevare importanti riflessioni sulla prevenzione della violenza sessuale e sull’importanza di perseguire con determinazione i responsabili di tali atti.



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