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Cercavano il vischio: Sandro Valent e Mauro D’Arpin, i cugini morti durante la salita. «Con le sneakers fino in vetta»



Una tranquilla domenica tra i monti della Carnia si è trasformata in tragedia per tre cugini. L’escursione alla ricerca del vischio, sopra Enemonzo, è finita nel peggiore dei modi: uno dei tre è scivolato, il secondo ha tentato di soccorrerlo, ma entrambi sono precipitati nel burrone, perdendo la vita. Un dramma consumatosi in un canale impervio, dove il terreno tradisce facilmente e basta un passo falso per cancellare un destino.



L’incidente è avvenuto poco dopo le 13.30 di ieri. Le vittime sono Sandro Valent, 55 anni, di Udine, e Mauro D’Arpin, 60 anni, residente a Portogruaro (Venezia). Insieme a un terzo cugino si erano avventurati in una zona isolata e inadatta a un’escursione improvvisata, privi dell’equipaggiamento necessario. Indossavano scarpe da ginnastica e non avevano alcuna dotazione di sicurezza. Una leggerezza che, su un pendio ripido, coperto di foglie e detriti, si è rivelata fatale.

I soccorsi

A lanciare l’allarme è stato il terzo escursionista, rimasto indietro di qualche metro al momento dell’incidente. «Siamo stati allertati poco dopo le 13.30 – racconta Alessandro Fior, capostazione del Soccorso Alpino di Forni Avoltri – per due persone cadute in un canale». L’elisoccorso del Friuli Venezia Giulia, già in volo per un’esercitazione sullo Zoncolan, è stato subito dirottato sulla zona.

Il primo sorvolo ha permesso all’equipaggio di individuare il luogo dell’incidente: un angusto corridoio tra terra e roccia, senza vie di scampo. Con il verricello sono stati calati sul posto due tecnici e una dottoressa, che ha potuto solo constatare il decesso dei due uomini. Poco dopo sono arrivati altri soccorritori e due finanzieri per collaborare alle operazioni di recupero. Le salme sono state trasportate a valle separatamente con l’elicottero, insieme al personale tecnico e medico.

«È un luogo estremamente pericoloso – prosegue Fior – un canale stretto, impervio e poco frequentato dagli escursionisti. La caduta potrebbe aver superato i 20, forse anche i 40 metri».

La dinamica

Secondo una prima ricostruzione, Sandro sarebbe scivolato dopo essersi appoggiato a un ramo che si è spezzato. Mauro, accortosi della caduta, si è avvicinato per aiutare il cugino, ma è precipitato anche lui. Il terzo, sotto shock, ha assistito impotente alla scena prima di chiedere aiuto.

Le vittime erano prive di documenti. La Guardia di Finanza si è immediatamente attivata per identificarle. «Non c’era ghiaccio – chiarisce Fior – ma molte foglie e terreno scivoloso, condizioni rese ancora più pericolose dalla forte pendenza». Si trattava di una zona isolata, lontana dai sentieri tracciati, scelta per cercare il vischio, seguendo una tradizione molto diffusa nel Nordest. Ma stavolta la natura non ha perdonato.

Il ricordo

Mauro D’Arpin, dipendente dell’INPS, era molto conosciuto e apprezzato a Portogruaro, in particolare nel quartiere di San Nicolò. Fin da giovane aveva coltivato la passione per la musica, innamorandosi del sassofono e suonando in diverse band. La notizia della sua scomparsa ha raggiunto nel pomeriggio anche il fratello, residente in Svizzera. Ora le comunità di Portogruaro, Udine ed Enemonzo si stringono con dolore attorno alle famiglie colpite da questa tragedia.



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