Per dodici anni, Papa Francesco ha guidato la Chiesa cattolica attraverso trasformazioni sociali significative, lasciando un segno indelebile nella storia. Tra i momenti più memorabili del suo pontificato ci sono le immagini di Papa Francesco da solo in una Piazza San Pietro deserta durante la Pasqua del 2020, che hanno fatto il giro del mondo poco dopo l’annuncio della sua scomparsa. Tuttavia, il suo impatto va oltre la gestione della pandemia: Bergoglio ha abbracciato la rivoluzione digitale, caratterizzata dalla diffusione globale degli smartphone, non solo osservandola passivamente ma partecipandovi attivamente.
Papa Francesco è stato il primo pontefice a possedere e utilizzare uno smartphone durante il suo mandato. Con la sua morte, si apre un nuovo capitolo per il Vaticano, sollevando la questione di cosa accadrà ai suoi dispositivi personali e ai dati contenuti al loro interno. Attualmente, secondo il Tgcom24, lo smartphone, insieme ad altri dispositivi come tablet e pc, è custodito dalla Segreteria di Stato del Vaticano. La decisione finale su cosa fare con questi oggetti potrebbe spettare al prossimo Papa.
Il destino dei dispositivi di Papa Francesco rimane incerto. Non ci sono risposte definitive al momento, e si attendono ulteriori sviluppi. Con l’elezione del nuovo pontefice ancora in sospeso, l’attesa è palpabile. Il nome del successore di Papa Francesco sarà svelato solo dopo la fumata bianca del Conclave, previsto per la settimana prossima, il 7 maggio. Per chi fosse interessato, è disponibile un approfondimento su come avviene l’elezione di un Papa.
Indipendentemente dal futuro dei dispositivi elettronici di Papa Francesco, il suo rapporto con la tecnologia digitale è destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva. La sua presenza sui social media è stata significativa, con account ufficiali come @Pontifex su X (ex Twitter) e @franciscus su Instagram, dove nel 2025 contava 9 milioni di follower. Uno dei momenti storici è stato il primo selfie di Papa Francesco, scattato nell’agosto 2013 da tre adolescenti della Diocesi di Piacenza e subito condiviso su Facebook. Questo scatto è passato alla storia come “il primo selfie del Papa”, non solo di Papa Francesco, ma di qualsiasi Papa.
Pur non condannando l’uso della tecnologia, Francesco ha più volte avvertito delle potenziali insidie legate a un uso inconsapevole dei dispositivi digitali. Nel 2019, rivolgendosi a un gruppo di studenti di un liceo romano, li ha esortati a evitare la “dipendenza dal telefonino”, sottolineando: “È un grande aiuto e un grande progresso, va usato, ma se ne diventerete schiavi perderete la libertà”.
La morte di Papa Francesco segna la fine di un’era in cui la tecnologia ha giocato un ruolo centrale nel papato. La sua capacità di interagire con il mondo digitale ha aperto nuove vie per il dialogo tra la Chiesa e le generazioni più giovani. Ora, con l’incertezza sul futuro dei suoi dispositivi personali, si riflette su come la tecnologia continuerà a influenzare il papato e il Vaticano nei prossimi anni.
Mentre ci si prepara per l’elezione del nuovo Papa, resta da vedere come il prossimo pontefice affronterà le sfide tecnologiche contemporanee e quale sarà il destino degli strumenti digitali che hanno accompagnato Papa Francesco durante il suo pontificato. L’eredità tecnologica lasciata da Francesco potrebbe rappresentare un punto di svolta per il Vaticano, influenzando le modalità di comunicazione e interazione con i fedeli in tutto il mondo.
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